Manovra 2026
Ancora due mezzi di cinesi a fuoco a Prato: lo spettro della guerra tra clan
La Procura indaga sugli incendi dolosi a Tavola e in via Gestri
PRATO. La notte accende di nuovo l’allarme e allunga una scia che ormai inquieta l’intera città. Dopo i tre roghi di sabato mattina, altri due veicoli sono stati divorati dalle fiamme nella notte fra sabato e domenica. Un’escalation che riporta sotto i riflettori il Macrolotto e il mondo del pronto moda, dove vecchie tensioni mai sopite sembrano tornare a ribollire.
L’ultimo incendio è scoppiato poco dopo la mezzanotte. A finire in cenere un’auto di proprietà di un cittadino cinese di 29 anni, titolare di un’officina in via Gestri. Le fiamme, ritenute dolose sin dai primi accertamenti, si sono propagate anche a un autocarro affidato al giovane per la manutenzione. Nessun ferito, ma danni ingenti. La procura ha aperto un nuovo fascicolo per danneggiamento mediante incendio e ha affidato le indagini ai carabinieri.
Un episodio che si inserisce in una sequenza già grave. Solo sabato alle 6 del mattino, in via Cantini, un furgone Fiat Doblò era stato incendiato e le fiamme avevano danneggiato anche una Bmw parcheggiata accanto. Pochi minuti dopo, in via Pasquinelli, un secondo Doblò era andato a fuoco. Tutti i veicoli risultano intestati a cittadini cinesi.
Accanto a uno dei mezzi era stata trovata una bottiglia di alcol e una delle vittime aveva denunciato un ammanco di 1.400 euro in azienda.
Segnali che fanno pensare a un’azione mirata, dolosa, non al gesto isolato di un piromane. Un linguaggio intimidatorio che al Macrolotto è già stato visto e pagato caro in passato. Gli investigatori stanno incrociando immagini di videosorveglianza, spostamenti e rapporti tra le vittime. Nessuna pista viene esclusa. Intanto, tra capannoni e officine, la paura torna a scorrere insieme all’odore di bruciato.
Il timore è che un’altra guerra tra clan criminali per il controllo della logistica stia per scoppiare, o sia addirittura già in atto.
