Il Tirreno

Prato

Grandi opere

Un “salvagente” pratese per la società che realizzerà il sottopasso del Soccorso

di Paolo Nencioni

	Uno dei tanti rendering allegati al progetto del sottopasso del Soccorso
Uno dei tanti rendering allegati al progetto del sottopasso del Soccorso

La Finres di Asmaa Gacem, presidente del Prato calcio, va in soccorso della Manelli, il colosso pugliese delle costruzioni

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PRATO. La Manelli costruzioni, la società di Monopoli che ha vinto l’appalto per la realizzazione del sottopasso del Soccorso, naviga in cattive acque, ma, coincidenza singolare, potrebbe essere proprio un altro colosso ora un po’ “pratese” a salvarla, salvando anche l’opera “elimina code” di cui si parla da quasi 20 anni e che finora nessuno è riuscito a realizzare, un eterno rendering sulle mappe degli ingegneri.

A salvare la Manelli, insomma, potrebbe essere la fiorentina Finres di Asmaa Gacem, da qualche mese presidente del Prato. L’avvocato Antonio Politano, il marito di Asmaa, a margine del suo intervento a Milano presso Assimpredil Ance in occasione della presentazione del Rapporto Classifiche 2025 di Guamari, lo scorso 27 novembre, ha annunciato di aver stipulato un contratto d’affitto con l’obbiettivo di acquistare un ramo d’impresa della Manelli e le relative commesse. Ancora prima la Finres aveva acquistato un ramo d’impresa della storica Cmc, la Cooperativa muratori e cementisti di Ravenna, e sarebbe proprio tramite questa società che la Finres prenderebbe il controllo della Manelli.

La società di Monopoli, come detto, non se la passa bene e questo stava gettando ombre preoccupanti anche sul prossimo cantiere del sottopasso del Soccorso, un appalto Anas vinto a settembre da Manelli per 47 milioni e 750mila euro. Cifra importante ma una goccia nel mare delle commesse che Manelli ha in portafoglio, stimate in 3 miliardi di euro. A fronte di questa promessa di guadagni futuri, il presente parla però di una crisi di liquidità, che si è tradotta in difficoltà nei cantieri sparsi per l’Italia. A Genova il Comune nelle scorse settimane ha rescisso il contratto per un paio di tratte della metropolitana dove la Manelli stava lavorando. Problemi anche a Palermo dove a ottobre hanno scioperato, reclamando lo stipendio, gli operai impegnati nella realizzazione del collettore fognario sud orientale, la fermata del passante ferroviario di viale Lazio e la nuova fognatura di Cruillas. A queste grane si sono aggiunti problemi in Piemonte, problemi in provincia di Padova, mentre la buona notizia è che recentemente il Tar della Puglia ha rivisto la graduatoria per i lavori al Parco della giustizia, un appalto da 367 milioni di euro che ora potrebbe toccare proprio alla Manelli, capofila della cordata arrivata seconda.

Le difficoltà dell’impresa pugliese, come detto, hanno fatto correre un brivido lungo la schiena dei funzionari dell’Anas e di chi a Prato attende da una vita il sottopasso che dovrebbe eliminare la strozzatura del Soccorso e le conseguenti code nelle ore di punta. La società, contattata nei giorni scorsi dal Tirreno, ha fatto sapere tramite il proprio ufficio comunicazione che «ad oggi la commessa a cui si fa riferimento (il sottopasso, ndr) sta seguendo il regolare iter di progetto e possiamo confermarle che così come per Genova, Palermo e Piemonte, anche per Prato l’azienda ha intenzione di portare a termine gli impegni presi con l’aggiudicazione dell’appalto».

C’è da augurarsi dunque che il salvagente offerto alla Manelli dalla Finres di Asmaa Gacem e Antonio Politano si riveli utile, per evitare che il sottopasso del Soccorso diventi una specie di maledizione.

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