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L’inchiesta

Prato, arrestato presunto usuraio: «Paga oppure ti uccido insieme ai bambini»

Prato, arrestato presunto usuraio: «Paga oppure ti uccido insieme ai bambini»

Ai domiciliari un cinese di 42 anni già condannato per tentato omicidio. Lo ha denunciato una connazionale

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PRATO. «Firma questo foglio, altrimenti uccidiamo te e i tuoi bambini». La minaccia di morte, rivolta da un cinese di 42 anni a una connazionale di 33, che aveva preso soldi in prestito a tassi usurari, risale al novembre 2024 e in questi giorni il presunto usuraio è stato arrestato dalla squadra mobile, che lo ha messo ai domiciliari, mentre nei confronti di due presunti complici di 46 e 47 anni è stato disposto il divieto di dimora nelle province di Prato, Pistoia e Firenze.

E’ l’esito di un’inchiesta della Procura che è nata dalla denuncia presentata il 12 giugno dalla donna cinese. Quest’ultima ha raccontato di aver aperto, insieme al marito, una stireria nell’aprile 2023 e di aver chiesto nell’aprile del 2024 un prestito di 20.000 euro all’uomo ora arrestato per usura, con interessi che hanno raggiunto quasi il 300% annuo. Si era impegnata a pagare 2.000 euro al mese e ce l’ha fatta fino a novembre. Poi ha smesso e sono arrivate le minacce: chiusa nell’ufficio dell’usuraio è stata costretta a firmare un nuovo impegno. Ha versato altri 6.000 euro e 5.000 in gioielli, poi il 14 marzo ha rinegoziato un altro prestito per 45.000 euro, 9.000 dei quali da restituire entro una decina di giorni e il saldo entro fine anno, con un extra di altri 10.000. Solo a primavera si è resa conto che la situazione era diventata insostenibile, le minacce di morte si erano intensificate e temeva per la sorte dei propri figli. Così lo scorso 12 giugno ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine raccontando quello che stava passando e le indagini hanno condotto all’identificazione del presunto usuraio e dei suoi complici.

Il quarantaduenne che è finito agli arresti domiciliari è un tipo pericoloso, non il classico cane che abbaia e non morde. Nella sua fedina penale c’è una condanna a dieci anni di reclusione per il tentato omicidio, il 29 aprile 2015, di un connazionale reo di non avergli restituito una somma di denaro in cambio della fornitura di sostanze stupefacenti. Questa pesante condanna non gli ha impedito, già il 29 agosto 2022 di essere a piede libero e sospettato di aver preso parte a una sparatoria all’interno del locale M2 in via dei Confini. 

La Procura, nel dare notizia dei provvedimenti avallati al giudice per le indagini preliminari, ha sottolineato l’importanza delle collaborazione da parte delle vittime di soprusi, come è avvenuto in questo caso. Collaborazione che può portare all’arresto dei presunti responsabili e che prevede anche forme di protezione per chi denuncia.

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