Prato, la tassa sui rifiuti aumenta del 6,8% e l’opposizione dà la colpa al Pd
«A Poggio a Caiano resta invariata», ma le cose non stanno proprio così
PRATO. La Tari, cioè la tassa sui rifiuti, aumenterà del 6,8% per le famiglie e del 6% per le imprese. Lo ha annunciato ieri il Comune con una delibera di giunta approvata dalla Commissione 2 che sostanzialmente conferma le anticipazioni della vigilia, cioè un aumento di circa il 7%. Un conto salato per tutti, che ha già scatenato le opposizioni.
«Ancora una volta la sinistra scarica le sue inefficienze sui cittadini – tuonano i capigruppo di Fratelli d’Italia di Prato, Montemurlo, Carmignano e Vaiano – Invece di tagliare sprechi e migliorare la gestione dei rifiuti, sceglie la via più semplice: aumentare la Tari. Parliamo di rincari significativi, in alcuni casi fino al 7%, in un momento di grande difficoltà economica. È evidente – aggiungono – che si tratta di aumenti imposti da amministrazioni che, anziché ottimizzare il servizio o combattere seriamente l’evasione, continuano a chiedere sacrifici a chi già paga regolarmente. È inaccettabile che la Tari cresca anche per colpa di costi gestionali e inefficienze mai affrontate con serietà».
E poi l’affondo: «Il confronto con altri Comuni è impietoso: Poggio a Caiano, amministrato dal centrodestra, mantiene stabile la tariffa, dimostrando che una gestione attenta e responsabile è possibile».
In realtà le cose non stanno proprio così. Da giorni circola in effetti una tabella di Ato (l’Ambito territoriale ottimale) in base alla quale Poggio a Caiano manterrebbe la stessa tariffa del 2024, ma è una tabella che risale all’aprile dell’anno scorso. In seguito Poggio, così come Carmignano, ha aderito alla tariffa corrispettiva (che per metà dell’importo dipende dall’effettiva quantità di rifiuti prodotti) e ancora non si sa quale sarà la tariffa. Il 17 aprile l’Ato approverà un nuovo Piano economico finanziario da inviare all’Area, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, e a giugno dovrebbe uscire la tariffa per tutti i 23 comuni che hanno aderito alla tariffa corrispettiva.
«Diversi fattori tra cui l'aumento dei costi dell'energia, l'inflazione, i costi di gestione dei rifiuti determinano mediamente aumenti della tariffa – spiega Cristina Sanzò, assessora al Bilancio di Prato – Come amministrazione, consapevoli delle difficoltà del nostro territorio, interveniamo in maniera importante con agevolazioni per le famiglie e riduzioni ambientali per le imprese. Chi vuole dare un colore politico a questo aumento prende un granchio perché anche le città governate dal centrodestra subiscono un ritocco verso l’alto delle tariffe. Pistoia ad esempio, amministrata da Fratelli d’Italia, ha un aumento del 7% esattamente come Prato. Lo stesso aumento registrato nel 2024. Poggio a Caiano invece non può essere paragonata agli altri Comuni perché da quest’anno sarà a tariffa puntuale. L’opposizione dovrebbe informarsi bene prima di lanciare accuse a caso».
Il Comune di Prato ha istituito un fondo per ammortizzare l’aumento Tari per le famiglie. Sarà più alto dell’anno scorso, da 250 a 350mila euro. Non appena ci saranno altre risorse il fondo verrà rimpinguato. Inoltre è stato alzato il tetto Isee a 16.500 euro in modo da allargare la platea degli aventi diritto.
