Il Tirreno

Prato

Maltempo

Prato, c’è un “tappo” sulla Bardena: così Figline finisce sott’acqua

di Paolo Nencioni
La strozzatura che rallenta il deflusso delle acque del torrente Bardena a Figline
La strozzatura che rallenta il deflusso delle acque del torrente Bardena a Figline

La strozzatura dell’alveo del torrente è all’origine degli allagamenti

3 MINUTI DI LETTURA





PRATO. Sul torrente Bardena, all’intersezione tra via di Cantagallo e via Malcantone e Vignone, c’è un “tappo”. Ed è a causa di questo tappo, oltre che della pioggia incessante, che la scorsa notte il borgo di Figline ha rischiato nuovamente di finire sott’acqua. La Bardena in quel punto incontra una strozzatura costituita da un tubo, non abbastanza grande, che la fa passare sotto la strada di accesso a un’abitazione. Quando piove molto, come la scorsa notte, la Bardena non si accontenta e prende la sua strada, via di Cantagallo, fino al cimitero e all’abitato.

La colpa non è di nessuno, se non del Genio civile che più di 40 anni fa ha dato il permesso a Salvatore D’Aniello di far mettere quel tubo. E infatti D’Aniello ora dice: «Per 40 anni non è successo niente, ora vorrebbero rifare il ponte a spese mie, non è giusto». Ha le sue ragioni, anche se quelli che abitano un po’ più a valle non la pensano alla stessa maniera.

Ieri mattina, 22 novembre, dopo una notte di preoccupazione, per ore hanno lavorato le ruspe di Consiag Servizi Comuni e impresa Gavazzi per liberare la strada dai detriti. Soprattutto per liberare l’alveo da quasi due metri di sassi che sono arrivati quasi a ostruire un altro ponticino 50 meri più a monte di quello del signor D’Aniello.

«Guardate che cosa hanno combinato quelli che stanno sopra» esortano gli operai della Gavazzi. Quelli che stanno sopra, dicono, hanno tagliato i rami degli alberi che poi hanno ostruito il flusso dell’acqua sotto i due ponticini, ma è evidente anche all’occhio del profano che quel tratto di Bardena ha bisogno di un intervento urgente, che spetta allo stesso Genio civile. E probabilmente, se l’intervento fosse stato fatto prima del 2 novembre 2023, Figline non sarebbe stata allagata. E forse una delle due vittime pratesi dell’alluvione, travolta dall’acqua proprio mentre in auto affrontava la salita, avrebbe potuto salvarsi. «Poverino – racconta una residente – L’auto si rovesciò e non facemmo in tempo a tirarlo fuori».

La pioggia di giovedì sera ha fatto danni anche nel resto del comune e della provincia, soprattutto a Montemurlo.

Il livello del Bisenzio e dei torrenti è salito rapidamente e il Comune di Prato ha chiuso le piste ciclabili. In serata è stato chiuso anche il sottopasso di via Valdingole e Fossetto, mentre un albero è caduto all’ingresso del parco di Galceti, dove un’abitazione è stata allagata, e un altro in via Malfante. Chiusa anche via Sant’Ippolito per la parziale tracimazione del torrente Ficarello.

Poco prima delle 2 l’Ombrone a Poggio a Caiano è salito addirittura di 5 metri raggiungendo il terzo livello di guardia e si è deciso di aprire la cassa di espansione delle Vanne per consentire l’abbassamento del torrente. Problemi segnalati anche in via di Serilli a causa degli smottamenti.

Intanto a Figline il Comune ha finalmente sostituito le transenne del ponte sulla Bardena con new jersey in cemento. Superati i vincoli paesaggistico e monumentale imposti dalla Soprintendenza, si potrebbero fare i lavori di rafforzamento, ma nell’alveo non si può lavorare fino a primavera. Nel frattempo il Comune ha intenzione di rifare la strada all’altezza del cimitero mettendo massi ciclopici a protezione e poi anche il muro del cimitero.
 

Il disastro
Il reportage

Apocalisse dentro l’Eni: due morti e tre dispersi. Il boato, l'esplosione, le ustioni: «Ho freddo, non sento nulla»

di Federico Lazzotti e Paolo Nencioni
Sportello legale