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Controlli del fisco su scontrini e pagamenti Pos: cosa cambia nel 2026 per milioni di commercianti

di Redazione web

	Novità per i pagamenti col Pos
Novità per i pagamenti col Pos

La misura era stata inserita nella manovra del 2025, ma solo a fine ottobre l’Agenzia delle Entrate ha chiarito modalità e tempistiche operative. I primi effetti concreti, però, si vedranno non prima di marzo o aprile

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Una piccola rivoluzione fiscale attende commercianti ed esercenti nei primi mesi del prossimo anno. Dal 1° gennaio 2026, infatti, tutti i registratori di cassa dovranno essere collegati al Pos utilizzato per i pagamenti elettronici. Una novità che punta a rendere più immediata la verifica delle transazioni e a ridurre gli spazi per l’evasione, soprattutto nei casi in cui si accettano carte e strumenti digitali. La misura era stata inserita nella manovra del 2025, ma solo a fine ottobre l’Agenzia delle Entrate ha chiarito modalità e tempistiche operative. I primi effetti concreti, però, si vedranno non prima di marzo o aprile 2026.

Come funzionerà il collegamento tra Pos e registratore

Nessun cavo o dispositivo aggiuntivo: il collegamento sarà puramente digitale. L’esercente dovrà accedere alla propria area personale sul sito dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione “Fatture e Corrispettivi”, e associare la matricola del registratore di cassa – già presente nell’Anagrafe tributaria – agli strumenti di pagamento elettronico utilizzati nel punto vendita. Da quel momento, ogni pagamento effettuato con carta o altri sistemi cashless verrà automaticamente registrato anche dal registratore di cassa. In pratica, non sarà più possibile emettere uno scontrino di importo inferiore rispetto alla somma incassata, né omettere del tutto la battuta. Eventuali discrepanze tra incassi e corrispettivi dichiarati emergeranno immediatamente dai controlli.

Obiettivo: rendere più difficile l’evasione

Finora il pagamento elettronico non garantiva di per sé la totale trasparenza dell’operazione. Con il nuovo sistema, invece, l’intento è quello di rendere molto più complesso “aggiustare” gli importi o non emettere lo scontrino. Naturalmente, tutto dipenderà dal fatto che l’esercente effettui correttamente la registrazione del proprio Pos. La piattaforma per effettuare l’associazione non è ancora attiva: l’Agenzia delle Entrate ha annunciato che sarà disponibile “nei primi giorni di marzo”. Da quel momento scatteranno le prime scadenze.

Scadenze e tempi per mettersi in regola

Chi possiede già un Pos attivo al 31 gennaio 2026 avrà 45 giorni di tempo per completare la registrazione. Se la piattaforma aprirà nella prima settimana di marzo, la finestra utile si chiuderà nella seconda metà di aprile. Per chi inizierà a usare un nuovo Pos a regime, la regola sarà sempre la stessa: la registrazione dovrà essere effettuata dal sesto giorno del secondo mese successivo all’attivazione ed entro l’ultimo giorno lavorativo dello stesso mese. Esempio: un Pos attivato a giugno 2026 dovrà essere registrato tra il 6 e il 31 agosto. La stessa procedura varrà anche in caso di sostituzione del dispositivo.

Lettere di compliance e sanzioni

Dal prossimo anno partiranno anche le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate ai soggetti che dovranno regolarizzare la propria posizione. Le lettere saranno indirizzate soprattutto a chi non è obbligato ad avere un registratore di cassa – come tabaccai, autoscuole o benzinai – e continuerà a trasmettere i corrispettivi giornalieri. In caso di incongruenze tra gli importi comunicati e quelli registrati dal Pos, il Fisco chiederà chiarimenti. Per chi invece risulterà completamente fuori norma, cioè senza il collegamento tra Pos e registratore, scatteranno sanzioni da 100 euro per ogni trasmissione mancante. È prevista anche una multa una tantum fino a 4.000 euro, la stessa applicata a chi non dispone degli strumenti necessari per emettere scontrini.

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