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Sos: «Il Buzzi cade a pezzi». Gli studenti accusano la Provincia di Prato

di Paolo Nencioni
In alto le infiltrazioni di acqua in una delle aule dell’istituto Buzzi
In alto le infiltrazioni di acqua in una delle aule dell’istituto Buzzi

Il presidente Calamai promette interventi, ma il 28 ci sarà una manifestazione

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PRATO. Il Buzzi fa acqua, letteralmente, e gli studenti non ci stanno. L’Istituto tecnico più famoso della città, che ha formato generazioni di periti tessili, dopo le polemiche degli anni scorsi sulla gestione del laboratorio e la “rifondazione” del preside Marinelli, attraversa un altro momento difficile e gli studenti hanno annunciato per il 28 novembre una manifestazione davanti alla sede della Provincia, che ha la competenza sulla manutenzione dell’immobile di viale della Repubblica.

Infiltrazioni dal tetto, acqua marrone dai rubinetti, riscaldamento a singhiozzo: questi i problemi segnalati dai ragazzi, ma anche dai docenti. E ieri il presidente della Provincia, Simone Calamai, ha fatto un sopralluogo nella scuola per tranquillizzare gli alunni, compito non facile.

L’acqua marrone dai rubinetti, ha detto Calamai, «è un problema passato, già risolto nelle scorse settimane». Per questo è andato ad aprire i rubinetti a fatto scorrere acqua limpida. Inoltre, dice ancora la Provincia, alcune delle infiltrazioni segnalate «sono conseguenti a un intervento effettuato dallo stesso Istituto, e non dalla Provincia, relativo ai laboratori».

«Tuttavia – aggiunge Calamai – le infiltrazioni che riguardano altre aree delle struttura sono già conosciute e sono oggetto di interventi mirati, sia a breve termine, per tamponare la situazione, sia a lungo termine, con un progetto di rinnovamento complessivo delle coperture dell’edificio. Questo progetto, redatto dall’Ente, è finalizzato a un intervento di riqualificazione che la Provincia aveva già pianificato di finanziare tramite gli avvisi previsti in relazione alle scuole superiori. Purtroppo, tali avvisi non sono stati pubblicati nell’autunno di quest’anno, ma la Provincia è pronta a ricorrere a forme alternative di finanziamento, compreso l’indebitamento, se necessario, nel prossimo bilancio. L’obiettivo è avviare al più presto gli interventi necessari per garantire la sicurezza e l’efficienza dell’edificio». Calamai nega con forza che ci sia una situazione di abbandono o di mancanza di controllo.

Ma non ha convinto tutti. Per esempio non ha convinto il rappresentante d’istituto Cosimo Pichirallo. «Negli ultimi anni non è stato effettuato nessun tipo di controllo o manutenzione – dice lo studente – proprio per questo noi del Consiglio d'Istituto ci sentiamo di smentire queste affermazioni».

E non ha convinto il consigliere comunale leghista Claudiu Stanasel. «Come ex rappresentante degli studenti del Buzzi – scrive Stanasel – mi fa male vedere la situazione in cui si trova questa scuola, un’istituzione che mi ha formato e che continua a rappresentare un punto di riferimento per l’intera comunità pratese. Ad aprile ho effettuato personalmente un sopralluogo e già allora la situazione era critica. Da allora nulla è cambiato: le promesse sono rimaste parole vuote, e nessun intervento concreto è stato realizzato. Comune e Provincia hanno il dovere di garantire sicurezza e decoro a una scuola che rappresenta un patrimonio per la nostra città, e il loro immobilismo è un’offesa a tutta la comunità».

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