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Giani rilancia la tramvia Prato-Firenze: «Chiediamo i soldi al ministero»


	Matteo Biffoni, Ilaria Bugetti ed Eugenio Giani alla conferenza stampa
Matteo Biffoni, Ilaria Bugetti ed Eugenio Giani alla conferenza stampa

Il presidente della Regione ha annunciato la partecipazione a un bando in ottobre e vuole dare priorità al primo lotto tra la stazione centrale e Campi Bisenzio

22 maggio 2024
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PRATO. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, prova a mettere l’acceleratore sul progetto della tramvia fra l’aeroporto di Peretola e il museo Pecci a Prato. Il colpo a sorpresa, che coincide con un’iniziativa di campagna elettorale col sindaco uscente, Matteo Biffoni, e la candidata sindaca del centrosinistra, Ilaria Bugetti, è l’annuncio durante una conferenza stampa all’Art Hotel della partecipazione entro il 31 ottobre a un bando del ministero delle Infrastrutture per accedere ai finanziamenti su un’ipotesi progettuale che dia priorità, con un primo lotto, alla parte del percorso che interessa proprio la stazione di Prato, il museo Pecci per poi proseguire verso Campi Bisenzio.

Il punto debole? Tempi e importo dei finanziamenti restano un’incognita. Paradigmatica, in questo senso, la risposta del governatore a domanda diretta dei giornalisti su quando verrà realizzata l’opera: «È difficile dirlo e preferisco astenermi dal fissare delle tempistiche, perché ci rimettiamo a un bando del ministero delle Infrastrutture che non ha precisato entità e tempi dei finanziamenti, però se non cogliamo questa occasione al momento in cui vengono indicati perdiamo il treno. E quindi oggi è importante precisare le tappe per arrivare all’elaborazione del progetto».

Un percorso in realtà non privo di ostacoli. Il metrotram, opera che si snoderebbe in tutto per 16 chilometri, ha un costo stimato compreso fra gli 800 e i 900 milioni. Il primo lotto si svilupperebbe per circa 8-10 chilometri, di cui 5 a Prato. La scommessa di Giani è che con un primo lotto si dimezzino i costi immediati da coprire, e di ottenere dal governo intanto circa 250-300 milioni da integrare con una piccola compartecipazione della Regione.

Resterebbe una porzione corposa da finanziare: fra le possibilità vagliate il ricorso al project financing con il coinvolgimento di un soggetto, «non necessariamente un privato puro» come specifica Giani, che si troverebbe a dover iniettare, sempre nell’eventualità di un generoso contributo ministeriale, sui 400 milioni per l’intera infrastruttura e quindi all’incirca 200 milioni nel caso in cui l’ipotesi di spacchettare un primo lotto prendesse quota. D’altra parte, conferma il presidente, «gli studi che abbiamo fatto in questi mesi ci dicono che sia preferibile invertire le priorità del percorso e quindi iniziare dal tratto di Prato, perché ha una maggiore concentrazione di persone e servizi». In altre parole, presenta una maggiore domanda di mobilità e sostenibilità economica. E per iniziare a fare sul serio anche lato risorse ecco che arriva anche un primo impegno di spesa della Regione: «Già lunedì prossimo la Giunta regionale attribuirà incarichi professionali per 250 mila euro – spiega il presidente – Ne ho già parlato trovandone condivisione in sede di tavolo di vigilanza sull’elaborazione dei tracciati tramviari». Si tratta dopotutto di affinare un’idea che Prato coltiva, seppure in maniera discontinua, da tre lustri e che Giani aveva riesumato durante le campagne elettorali delle comunali di cinque anni fa e della Regionali nel 2020: «È un percorso che avevamo elaborato con Biffoni – rimarca Giani – Ilaria Bugetti a sua volta mi ha sempre seguito in queste ultime fasi e che oggi presentiamo, perché può consentire di dare a Prato un trasporto pubblico che aspetta da 15 anni».

Il sindaco Matteo Biffoni è cauto. «È un impegno importante, significativo – commenta – Sappiamo benissimo che i tempi sono lenti, perché l'amministrazione di questo Paese è lenta, ma procediamo con la certezza che questa è un'opera su cui stiamo lavorando. Ci abbiamo lavorato come amministrazione comunale, ci ha lavorato il presidente Giani, ci lavorerà la prossima amministrazione con il sindaco Bugetti. È un'opera che certo cambierebbe il volto della città, ma direi anche di tutta la Piana fra Prato e Firenze».

«Abbiamo inserito questa proposta nel nostro programma perché la mobilità è sicuramente un tema centrale – aggiunge Ilaria Bugetti – e come spesso accade per immaginare, concepire, elaborare grandi progetti bisogna avere uno studio, un percorso, una storia che consenta di partecipare ai bandi europei o nazionali. Se non si hanno questi progetti pronti, non si può partecipare a nessun bando».  l

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