Prato, apre la succursale del Dagomari ma i laboratori sono senza corrente
C’è da implementare la rete di cablaggio ma presto il problema elettricità sarà risolto
PRATO. Dentro la prima campanella delle 8 e fuori le campane del Duomo a mezzogiorno. Il mix di odori della paella e del souvlaki fino ai piani alti, il pensiero della multa per aver sbadatamente oltrepassato il varco elettronico o per il tagliando del parcheggio. Qualche piccolo sacrificio lo hanno messo in conto docenti e studenti della nuova succursale del Dagomari in piazza Duomo, compresa una convivenza con il mercato internazionale dove gli avventori della sera prima hanno lasciato degli sgraditi “ricordini” sui gradini. Ma la bilancia del primo giorno di scuola pende a favore dei “pro”.
La raccomandazione al rispetto del luogo dove tutto profuma di storia ha ispirato una lezione di educazione civica già di prima mattina. «Ci raccomandavamo anche prima con gli studenti, quando eravamo nella sede centrale, a maggior ragione ora che siamo qui», sottolinea la docente di diritto Elisa Signorini. Si sono però manifestati anche dei “contro” al debutto della succursale dell’istituto interessato da lavori di adeguamento antisismico nella sede centrale. I laboratori di informatica al piano terra non entreranno subito in funzione: un imprevisto indesiderato trattandosi di dieci classi dell’indirizzo Sia (sistemi informativi aziendali) per le quali la parte laboratoriale di informatica è preziosa. Per il collegamento di 19 computer serve implementare la rete di cablaggio ma, rassicurano dalla Provincia, è solo questione di giorni e il problema di elettricità si risolverà. Il primo gruppo di studenti è entrato alle 8 ed è uscito alle 11, secondo il calendario provvisorio: dieci le classi ospitate, per un totale di 300 alunni (sono 13.602 gli studenti delle superiori per i quali è suonata la prima campanella). Prof e ragazzi emozionati per questa location di pregio con vista Duomo: quando domenica spariranno i banchi del mercato gli scorci alla finestra saranno da effetto cartolina. Intanto ieri mattina alcuni tavolini del mercato troppo vicini all’entrata sono stati fatti spostare mentre Alia ha fatto un super lavoro per ripulire l’ingresso dalle tracce della movida serale. Poco “green” gli spostamenti per raggiungere la succursale. C’è chi come Antonio Marciano si è svegliato alle cinque e mezza di mattina per fare lo zaino. «Arrivo da Poggio a Caiano e mi ci vuole tempo per arrivare con la Lam azzurra». Il grosso degli studenti si muove con il motorino. «I ragazzi lo lasciano dove lo mettono il sabato sera», fa notare la vice preside Cristiana Cecconi. Ma c’è la paura di prendere multe indesiderate. «C’è il rischio di passare dove non si può», ammette Thomas Berti. Qualche docente spera in formule più economiche per il parcheggio. Come il professor Andrea Zito che ieri l’auto l’ha lasciata in piazza del Mercato Nuovo. «So che è stato chiesto alla Provincia di attivare convenzioni per tariffe più vantaggiose». Per quest’anno sarà così, poi si vedrà. «In prospettiva i lavori alla sede centrale avranno un secondo lotto che sarà realizzato nel 2024. Per quest’anno qui avremo il Dagomari». Che è a corto di personale Ata, come del resto un po’ tutti gli istituti. Ne sa qualcosa Mario Battiato, preside del comprensivo Gandhi, subito alle prese con due assenze per malattia fra i custodi. La coperta è corta anche per le maestre: tanti dirigenti stanno già andando a pescare dal mare magnum delle Mad messe a disposizione: esaurite le graduatorie.