La battaglia sull’inceneritore Barnini dà ragione a Biffoni
La sindaca di Empoli sposa la tesi del primo cittadino di Prato e Azione applaude Ma il Movimento 5 Stelle e Rifondazione fanno muro: l’Europa punta sul riutilizzo
PRATO. C’è chi dice bisogna correre. C’è chi dice “no”. E c’è chi dice che sulle parole del sindaco Matteo Biffoni, bisogna riflettere seriamente. Di fatto, però, il termovalorizzatore ancora non c’è e il rischio concreto è quello di avere un innalzamento della tariffa dei rifiuti senza precedenti. E soprattutto di disattendere ogni sforzo rispetto ai principi della raccolta differenziata, e di continuare ad usare discariche o a far trasferire i rifiuti in altre regioni o all’estero. A caro prezzo, però.
Con lo spegnimento a breve scadenza degli impianti di incenerimento di Livorno e di Montale, dal 2026 resteranno operativi solo due termovalorizzatori per tutta la Toscana. E le parole di due giorni fa di Biffoni sembrano avere il tempismo perfetto per un sindaco che è alla fine del secondo mandato e che, probabilmente, fino ad ora si è morso la lingua più volte sul tema. Ora, però, il sindaco di Prato ha detto basta al ping pong che si trascina da decenni sul tema del termovalorizzatore nella piana. «È da anni che denuncio la necessità di nuovi impianti – ha detto Matteo Biffoni – e nella scelta che ci sottopose anni fa l’allora presidente della Regione, tra Case Passerini e Peretola, rimasi fra i pochi a sostenere che un termovalorizzatore grande, moderno, efficiente era (e resta) la priorità. Senza impianti il ciclo dei rifiuti va in affanno e i costi alle stelle, lo sapevamo bene».
Alle parole di Biffoni, ieri sono seguite quelle di “Azione – Calenda” tramite il vicesegretario pratese Vincenzo Ravone: «Consiglieri di maggioranza e opposizione la smettano di nascondersi dietro ad un dito e chiariscano la propria posizione. L’Ato Toscana Centro dei rifiuti (Firenze, Prato, Empoli e Pistoia) ha già in essere una convenzione per trasferire fino a 15. 000 tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziati nella discarica di Peccioli (Ato Costa) . Qualora si dovesse superare il limite di 15.000 tonnellate, la convenzione fra Autorità d’ambito dovrà essere rinegoziata, con un ulteriore aggravio di costi a carico della cittadinanza». Un “si” indiscusso quello di Ravone a sostenere il sindaco sul termovalorizzatore.
Poi, c’è chi dice che bisogna riflettere bene e senza indugi sulle parole di Biffoni. È la collega di Empoli, la sindaca Brenda Barnini, che ieri mattina durante una trasmissione televisiva regionale ha tuonato: «Bisogna far chiarezza sul tema. L’assessora regionale ha inserito la necessità della realizzazione degli impianti nel piano regionale dei rifiuti ma poi parla anche di “rifiuti zero” inserendo i progetti dell’associazione “Zero waste” che combatte contro la realizzazione dei termovalorizzatori. Ci vuole lealtà. Da parte mia ho cercato di persuadere la popolazione e i movimenti sulla necessità dell’impianto (anaerobico di Castelluccio ndr), ma non ci sono state le condizioni per farlo e temo che non ci saranno mai fino a quando non si farà un po’ di chiarezza a livello politico. Le parole del sindaco di Prato vanno raccolte con serietà» ha ammonito la sindaca Barnini.
Ma c’è anche chi dice ancora “no” a qualsiasi ipotesi di realizzazione di un termovalorizzatore nella piana, che inevitabilmente cancellerebbe ogni progetto di prolungamento della pista di Peretola. M5S e Rifondazione Comunista si gettano sulla questione.
«L’Unione europea indica sui rifiuti per prima cosa il riutilizzo. A seguire il riciclaggio. Solo dopo, in extremis c’è l’incenerimento» dice Carmine Majoriello dei Cinque stelle. Gli fa eco Rifondazione: «Esprimiamo forte dissenso nei confronti delle dichiarazioni del sindaco di Prato sul tema termovalorizzatore».