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Pd, duecento volontari e 44 seggi: Prato al voto per le primarie

di Alessandro Formichella
Pd, duecento volontari e 44 seggi: Prato al voto per le primarie

In ballo, oltre a quella nazionale, anche la leadership a livello regionale

26 febbraio 2023
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PRATO. Si vota oggi dalle 8 alle 20 a Prato e nei comuni della Provincia.

Quarantaquattro seggi elettorali aperti fino a sera agli elettori e simpatizzanti del centrosinistra per decidere chi sarà definitivamente il segretario nazionale del Partito Democratico. Dalle urne del voto degli iscritti pratesi per ora è uscita vincitrice Elly Schelin, ma oggi si riparte dallo 0 a 0. Intanto i numeri: sono state stampate 12mila schede, suddivise per tutti i comuni della provincia. I 200 volontari, fra presidenti, scrutatori e commissione congressuale, sono al lavoro da ieri alle 15 con la vidimazione delle schede e l'organizzazione dei seggi. A livello nazionale, la sfida è fra Elly Schlein e Stefano Bonaccini, mentre a livello regionale, per il ruolo di segretario toscano, è fra Valentina Mercanti, che sostiene la mozione Bonaccini, e Emiliano Fossi, che sostiene quella della Schlein. Il voto può essere disgiunto; si votano i due segretari, nazionale e regionale, in due separate schede. A Prato e provincia il voto sarà battaglia ad arma bianca, visto che Elly Schelin ha vinto fra gli iscritti, seppur di poco, nella seconda città toscana. Fra i big, sindaco Matteo Biffoni, vicesindaco Simone Faggi e consigliera regionale Ilaria Bugetti, sono a sostegno di Bonaccini; l'assessore regionale Stefano Ciuoffo, l''assessora Ilaria Santi, il segretario provinciale Marco Biagioni, il sindaco di Carmignano, Edoardo Prestanti, e quello di Cantagallo, Buongiorno, sono schierati con la Schlein. Uno scompiglio, se vogliamo, nei posizionamenti storici all'interno del centrosinistra. Tanto che Martina Guerrini e Manuele Butelli, ad esempio, rappresentanti nella prima fase della mozione di Gianni Cuperlo hanno dichiarato il loro voto a Stefano Bonaccini. Tornando ai numeri, oggi si avranno a Prato, oltre ai seggi e gazebo, 75 voti preregistrati fra persone straniere e fuori sede, 7 voti preregistrati on line e 10 voti che verranno eseguiti a domicilio dalla commissione congressuale. Una mobilitazione generale, in sostanza, dei militanti del Pd che rimette in moto un partito che negli ultimi anni era apparso oltremodo sonnolento. Tanto da subire la più profonda sconfitta di sempre alle elezioni politiche dello scorso settembre. La ripresa ora potrebbe avviarsi per il centrosinistra, in vista anche delle elezioni amministrative e delle elezioni Europee del 2024 che saranno il vero grande banco di prova per i democratici. E per i futuri assetti politici. Nel mondo della sinistra, gli spostamenti, anche senza grandi matrimoni ideali, ci sono. Oggi la gara si gioca su tutto.

«Scelgo Stefano Bonaccini dopo essere stato nella mozione di Gianni Cuperlo – esclama Manuele Butelli, 51 anni, barista, iscritto al Pd da sempre – trovo in lui la persona pragmatica e che fa, costruisce, aggrega e attrae consenso proprio attraverso il lavoro svolto - non sostengo la mozione Bonaccini in tutto, attenzione, ma scelgo di votarlo. Trovo la sua figura più costruttiva di quella di Elly Schlein, sul piano politico e progettuale. Unico rammarico, quello di aver visto negli ultimi giorni un clima infuocato da parte dei sostenitori della Schlein contro Bonaccini. Vorrei solo ricordare che qui chi vince non prende tutto, ma si dovrà lavorare tutti assieme e in piena collaborazione».

«Sono iscritta dal 2007 al Pd, negli ultimi anni il partito sembrava quasi scomparso dai radar. Questa volta ci deve essere la ripresa del centrosinistra sulle basi di validi e importanti progetti, come la lotta alla precarietà del lavoro e ai bassi salari. Per questo voto Elly Schlein», dice Francesca Martininch, pratese, operaia, 54 anni. Su una cosa i due convergono: «Il Jobs act di Renzi? Quanto di peggio sia stato fatto contro i lavoratori».
 

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