Il Tirreno

Prato

Il lieto fine

Rubano la bici allo studente rifugiato ucraino ma la scuola gliene regala una nuova

di Maria Lardara
Rubano la bici allo studente rifugiato ucraino ma la scuola gliene regala una nuova

Il regalo del Marconi al giovane Lev che vive a Prato da 8 mesi

09 novembre 2022
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PRATO. Quando non l’ha vista più legata al palo davanti a scuola il cuore di Lev, studente del liceo musicale Rodari, è rimasto ferito due volte. La prima perché quella bicicletta gli serviva per il tragitto casa-scuola, la seconda perché il mezzo era fra i pochi oggetti personali di questo ragazzo di 18 anni: quasi tutte le sue cose sono rimaste tra le macerie di Irpin, in Ucraina. Sì, Lev è uno studente “speciale”: ad aprile ha trovato una nuova vita a Prato, ospite di una famiglia pratese per il tramite della nonna che fa la badante. Quella che gli hanno rubato venerdì mattina fuori dal liceo musicale aveva un valore affettivo particolare. Lucchetto tagliato e addio bicicletta. Così, se un furto è sempre odioso, in questa circostanza lo diventa ancora di più. Ma il preside del Cicognini-Rodari Mario Di Carlo ha subito alzato il telefono e si messo in contatto con il collega del Marconi che è lì a due passi, con l’idea di acquistare una bici nuova per l’alunno: da tanti anni infatti l’istituto professionale ha un laboratorio interno di biciclette rigenerate dagli studenti nell’ottica del riciclo di materiali usati.

Detto fatto. Il preside del Marconi Paolo Cipriani non se l’è fatto ripetere due volte. Lev può salire ancora in sella: ieri mattina gli è stata donata una mountain bike che sembra nuova di zecca, grazie alla generosità del Marconi. «Un bell’esempio di solidarietà fra due istituti vicini – sottolinea Di Carlo – Lev è uno studente molto volenteroso e motivato, a giugno lo abbiamo promosso in quarta: è a Prato da otto mesi e parla bene l’italiano. Potrebbe terminare qui il percorso di studi». Il talento musicale Lev ce l’ha cucito addosso, su quelle mani con cui suonava il pianoforte a Irpin, la città alle porte di Kiev più volte devastata dalle bombe russe. È stata la docente Barbara Settesoldi, insegnante di materie letterarie, a introdurre il ragazzo sui banchi del liceo musicale dove si è inserito perfettamente in classe. Grazie al biciclettaio Marco Vannucchi, storico artigiano che aveva l’officina in piazza Ciardi fino al 2017 e oggi collabora con il Marconi, è stato riadattato un modello adatto alla statura di Lev. «Vediamo se nei prossimi giorni si trova una bicicletta più grande – aggiunge Cipriani – La generosità era il minimo, date le circostanze: abbiamo voluto fare felice un ragazzo che non ha avuto una vita facile lasciando la sua casa in Ucraina».

Una curiosità: di quella scuola che ha compiuto un bel gesto, il professionale Marconi, Di Carlo è stato preside nel 2005 e poi reggente nel 2012. Al di là della storia a lieto fine, rimane il problema della piaga dei furti delle biciclette in ogni angolo di Prato. I ladri non perdonano, nemmeno davanti a scuola: oltretutto, al Rodari mancano rastrelliere che invece sono state collocate dal Comune in altri istituti che ne hanno fatto richiesta.


 

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