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Prato-Firenze, coda assicurata

di Paolo Nencioni
Prato-Firenze, coda assicurata

Raggiungere il capoluogo è quasi sempre una lotteria e non ci sono soluzioni pronte. Il raddoppio del ponte Lama sposterebbe solo un po’ più avanti la strozzatura

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PRATO. Spostarsi in macchina per lavoro tra Prato e Firenze è quasi sempre una lotteria, come hanno imparato a proprie spese le migliaia di pendolari pratesi che ogni mattina si mettono al volante senza sapere quando arriveranno a destinazione. Martedì è stata l’ennesima giornata di passione, ieri è andata un po’ meglio, ma il problema è cronico e anziché migliorare, sembra peggiorare ogni anno che passa. Lunedì le code erano giustificate da lavori di asfaltatura in un tratto della Perfetti-Ricasoli, l’alternativa all’autostrada, mentre martedì non c’era nemmeno questa spiegazione perché alla polizia municipale di Campi Bisenzio e alla centrale operativa dell’Anas non risultava che ci fosse alcun impedimento sulla Perfetti-Ricasoli, se non un cantiere, ma fuori dalla sede stradale, all’altezza del centro commerciale dei Gigli. Dunque il problema è strutturale e purtroppo non si vedono soluzioni all’orizzonte.

«Il raddoppio del ponte Lama (che collega le province di Prato e Firenze, ndr) è progettato da tempo come misura compensativa per la realizzazione della terza corsia dell’autostrada Firenze-Mare – spiega Flora Leoni, assessore alla Mobilità del Comune di Prato – Lo dovrà realizzare la Società Autostrade ma sui tempi non ci sono certezze». L’unica certezza è che non sarà fatto in tempi brevi. In ogni caso servirà soltanto a spostare il problema più in là verso Firenze, perché la strozzatura sul ponte che attraversa il Bisenzio all’altezza del casello Prato Est è solo la prima di una lunga serie. Più avanti ci sono rotonde e altri “imbuti” che sono destinati a creare code quando c’è molto traffico. La verità è che la Perfetti-Ricasoli è un’alternativa alla A11 solo quando uno non ha molta fretta o si sposta in moto.

Martedì mattina sui social sono arrivate testimonianze eloquenti sui tempi di percorrenza: Montale-Interporto di Gonfienti 40 minuti; automobilisti rimasti bloccati per 45 minuti in viale Marconi; da Grignano a Calenzano in 50 minuti. Andature più lente di quella di un atleta di medio livello che se la faccia di corsa, insomma.

«La Perfetti-Ricasoli è una strada nata già sottodimensionata rispetto ai volumi di traffico che la interessano – spiega ancora l’assessore Leoni – Anche perché il numero delle auto continua ad aumentare. Al momento il collegamento migliore con Firenze è il treno».

Per chi se lo può permettere, perché ci sono zone nelle quali non si arriva col treno e nemmeno facilmente con la tramvia, oppure ci si arriva coi t empi lungi della macchina. Ci sarebbe sempre la possibilità di portarsi dietro una bici o un monopattino elettrico, ma quando piove diventa tutto più difficile.

La vera svolta potrebbe arrivare dal progetto ventilato più volte della tramvia che colleghi il museo Pecci a Peretola. Quello sarebbe un servizio appetibile per molti pendolari che poi avrebbero facile accesso alla tramvia cittadina di Firenze e potrebbero decongestionare i flussi di traffico sulla Perfetti-Ricasoli e sull’autostrada.

Sono tutte soluzioni per la prossima generazione. Nel frattempo l’unico modo per limitare i danni sarebbe evitare di programmare lavori stradali nei giorni feriali. In questo senso appare incomprensibile la decisione di procedere all’asfaltatura della Perfetti-Ricasoli un lunedì mattina. O meglio, la spiegazione c’è: i lavori di notte o nei giorni festivi costano ai Comuni il 30% in più, e a questi chiari di luna...


 

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