Il Tirreno

Prato

tra scienza e fantascienza 

«Prevedere i reati è possibile, col mio sistema un calo del 39%»

Paolo Nencioni
«Prevedere i reati è possibile, col mio sistema un calo del 39%»

Parla l’ispettore che ha creato l’algoritmo Xlaw, in fase di sperimentazione sulle volanti di Prato

26 novembre 2018
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prato. «Questa è scienza, non fantascienza» giura l’ispettore Elia Lombardo citando forse inconsapevolmente uno spot degli anni Ottanta di Telefunken. Come a dire, potevamo stupirvi con effetti speciali, ma qui si tratta di roba seria. Stiamo parlando dell’algoritmo Xlaw, un software ideato dall’ispettore di polizia Lombardo, in servizio a Napoli, che promette di prevedere il luogo e l’orario in cui verrà commesso un reato. O meglio, più che promettere, dice Lombardo, mantiene. Perché a Prato lo stanno sperimentando già dall’inizio dell’anno e il suo creatore sostiene che in questo periodo i reati predatori (furti, scippi, rapine, truffe agli anziani) siano calati addirittura del 39%.

La mente corre inevitabilmente a “Minority report”, il film di fantascienza diretto nel 2002 da Steve Spielberg nel quale si immaginava una polizia in grado di prevenire i crimini grazie a tre soggetti dotati di poteri extrasensoriali che consentivano di evitare il reato e punire l’intenzione criminale. Nessuno pensa che si possa arrivare a tanto, ma la tecnologia certamente può aiutare la prevenzione.

Come funziona dunque Xlaw? Il software analizza tutti i reati che vengono commessi sul territorio, in quali zone e in quali orari. Sulla base di questi dati prevede che a una certa ora in un certo posto potrà essere commesso un certo reato. I poliziotti delle volanti sono dotati di un’applicazione sul telefonino che ogni mezz’ora aggiorna la previsione con un anticipo di due ore e in base a questo le volanti vengono spostate dove serve, in attesa dell’evento. Verrebbe da pensare che fosse il sistema usato da sempre dalle forze dell’ordine, cioè fare attenzione alla zona e agli orari in cui si concentrano i reati e concentrare di conseguenza i controlli, ma evidentemente una cosa è farlo in maniera artigianale, altra cosa è affidarsi alla precisione di un programma informatico.

«Per prevenire devi prevedere - sintetizza Lomabardo, che ha ceduto il suo sistema in comodato gratuito alla polizia - La prevenzione è una parola vuota, in realtà non la fa nessuno. Siamo sempre di rincorsa agli eventi. Eventi che spesso sono prevedibili, soprattutto i reati predatori, perché commessi da soggetti a cui non basta fare un colpo, ne devono fare in serie. Scelgono il territorio in base alle “prede” e alle vie di fuga, si creano delle “riserve di caccia”». E in quelle riserve, grazie a Xlaw, dice Lombardo, i cacciatori ora vengono cacciati. L’ideatore del sistema è sicuro che il software prenderà piede: «L’attendibilità delle previsioni è tra l’87% e il 97%, certificata dalle Università Federico II e Partenope di Napoli». Quando usciranno le statistiche annuali sui reati ne avremo una controprova. —

Paolo Nencioni

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