Dure accuse degli animalisti contro la Provincia di Prato per la caccia alla volpe
Gli attivisti di Animal liberation front danno vita a un presidio davanti alla sede di via Ricasoli con fischietti e striscioni
PRATO. La città è rimasta abbastanza indifferente davanti alla protesta messa in piedi dagli “Irriducibili toscani” (un gruppo di volontari animalisti appoggiato in questa iniziativa da “Fare ambiente”) che hanno manifestato davanti la sede della Provincia. Motivo del presidio esprimere il proprio dissenso contro la caccia in deroga alle volpi. I manifestati che hanno presenziato, oltre agli “Irriducibili toscani”, facevano parte di Alf (Animal liberation front) e de “Le chiens des rues” e sono giunti in maggior parte da fuori provincia.
Qualcuno è arrivato addirittura da Torino, altri dal Veneto. La Toscana era rappresentata, fra le altre città, da Grosseto, Lucca, Monte Amiata e Montevarchi. Da Prato si sono fatti vivi in pochi ed anche quanti passeggiavano per via Ricasoli non si sono fermati più di tanto a vedere cosa stesse succedendo. Il presidio è iniziato verso mezzogiorno con un gruppo di sette persone che si è subito incatenato davanti l’ingresso del palazzo provinciale al grido di “Animali liberi”, “Assassini”, “Vergogna” insieme a qualche parola di troppo verso i cacciatori.
Una protesta che, in certi momenti, ha assunto toni non proprio consoni. E tra un grido e l’altro sono volate critiche anche verso le assenze di animalisti che ""a parole sono bravi ma ci vogliono i fatti"". I presenti, che nel primo pomeriggio potevano arrivare a trenta (ad inizio settimana era previsto l’arrivo di un centinaio di volontari), hanno manifestato lasciando volantini ai passati, esponendo cartelli e striscioni oltre ad usare fischietti per farsi sentire. Dopo qualche ora di protesta è arrivato sul posto l’assessore provinciale alla caccia Antonio Napolitano che ha voluto parlare con i vari volontari animalisti e che, ancora una volta, si è reso disponibile al confronto ed al dialogo come già dimostrato in altre occasioni, ad esempio a giugno quando incontrò le varie associazioni di volontariato che protestavano contro la decisione dell’amministrazione provinciale di uccidere le volpi con la caccia in deroga.
E due volontarie hanno ringraziato l’assessore che in un sabato pomeriggio di luglio è voluto andare in mezzo a loro per parlare della cosa. Intanto, la discussa determina dirigenziale che prevedeva l’abbattimento dei capi è sospesa. E forse ci potrebbero essere buone notizie per le volpi pratesi che tanto clamore hanno suscitato a livello nazionale.