Bimbo danneggia il defibrillatore davanti agli occhi della mamma: la scena ripresa dalle telecamere
Succede in provincia di Pisa. Le immagini pubblicate sul web dalla Pubblica assistenza
CASTELFRANCO DI SOTTO. Una mamma al telefonino e il bambino che gioca a poca distanza. Una scena consueta che si vede spesso per strada, nei parchi o in una piazza. Niente di speciale o allarmante. Se non fosse che, in questo caso, il piccolo stia armeggiando al contenitore sigillato in cui si trova un defibrillatore della Pubblica assistenza Vita di Castelfranco, nel centro del paese. E che, alla fine, il sigillo viene tolto e lo sportello che protegge il dispositivo salva-vita resti aperto. Nessun danno allo strumento, come nelle altre due circostanze in cui i responsabili dell’associazione di volontariato hanno riscontrato episodi simili in appena quindici giorni dall’installazione. Ma in questa circostanza dalla Pubblica assistenza Vita hanno deciso di pubblicare il video su Facebook invitando gli adulti a una riflessione profonda.
«Il 15 di questo mese abbiamo inaugurato la postazione Dae e con oggi è la terza volta che lo manomettono. Per le prime due volte abbiamo già passato il video a chi di dovere. Questa volta abbiamo deciso di pubblicarlo perché, dopo aver letto i vari commenti che sono stati scritti sotto la nostra prima denuncia, merita di essere condiviso – spiegano dall’associazione –. Si vede una mamma al telefono e un bimbo che cerca di aprire lo sportello del Dae e dopo aver rotto la sicura, si sente il rumore, si sposta e cerca di staccare l’adesivo di lato. Il tutto con la mamma lì che lo vede e se ne frega altamente di quello che sta facendo. Rimaniamo senza parole e poi ci lamentiamo di come crescono i nostri giovani e di come si comportano quando son soli».
Una scena non edificante che, però, ha avuto un seguito, come spiega il presidente della Pubblica assistenza Vita, Soccorso Sicuranza: «Con la famiglia del bambino abbiamo già avuto contatti e, in qualche maniera, l’episodio è stato chiarito. Credo che nei prossimi giorni ci incontreremo per mettere una pietra sopra questa vicenda un po’ particolare. Al di là di questo fatto, credo che serva più rispetto per strumenti davvero in grado di salvare delle vite».
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