Antenna 5G, nuove barricate: Treggiaia respinge la betoniera
Ieri la ripresa dei lavori alla chiesa, ma niente gettata di cemento. Il Comune ha invitato la ditta ad attendere l’esito dell’incontro in prefettura a Pisa fissato per il 5 novembre
PONTEDERA. Treggiaia resiste. E i residenti riescono a rimandare ulteriormente le operazioni per la gettata di cemento nella buca all’interno del parcheggio di fronte al santuario della Madonna di Ripaia per l’installazione dell’antenna 5G per la telefonia mobile. Ieri, dopo l’allarme lanciato per la ripresa dell’intervento, un gruppo di paesani si è ritrovato all’imbocco della salita che porta alla chiesa. E, di fatto, la betoniera che sarebbe dovuta rimanere lungo la strada per consentire il trasporto sulla collina del cemento, se n’è andata dopo circa mezzora dal suo arrivo. Barricate, quindi, per impedire che i lavori proseguissero. Ma anche un invito partito dal Comune di Pontedera alla ditta che realizza i lavori affinché si possa attendere l’esito dell’incontro in prefettura fissato per domani.
Perché quello potrebbe essere l’inizio di un percorso condiviso tra enti pubblici (governo e amministrazione comunale) , proprietà del terreno (l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero di San Miniato) e ditta costruttrice per trovare un’alternativa al santuario del 1300 di Treggiaia. A questo proposito arriva la precisazione che «Vodafone Italia gestisce la progettazione e la realizzazione di tutti gli impianti di rete garantendo sempre la massima conformità agli standard di settore. Si specifica inoltre che l’impianto, di proprietà di Inwitt – tower operator italiano – che progetta e sviluppa soluzioni infrastrutture digitali condivise e multi-operatore, è realizzato nel pieno rispetto delle normative tecniche e legislative vigenti. La struttura di telecomunicazioni è realizzata in esecuzione del Piano Italia 5G del Pnrr e fa parte di una pianificazione nazionale volta a colmare il divario digitale nel territorio».
Una vicenda complessa a cui però i residenti della frazione stanno opponendosi in maniera ferma e decisa. Ieri in molti erano pronti a sdraiarsi sull’asfalto. Qualcuno l’ha anche fatto, mentre due auto sono state parcheggiate a ridosso della stradina che porta alla chiesa dove sabato è in programma l’ultimo matrimonio della stagione. Anche per quella circostanza, gli operai della ditta hanno transennato l’area del cantiere cercando di lasciare il maggior spazio possibile nel parcheggio. E, secondo i residenti, le operazioni per l’installazione dell’antenna non riprenderanno prima della prossima settimana.
Intanto oggi si svolgerà un incontro organizzato dal Partito democratico per analizzare la situazione e capire cos’è possibile fare per trovare un’alternativa. Ma è dalla riunione di domani in prefettura che si attendono le notizie più confortanti. L’idea di Palazzo Stefanelli è di coinvolgere la prefetta Maria Luisa D’Alessandro perché rappresenta il governo in provincia. E trattandosi di un progetto del Piano nazionale di ripresa e resilienza , la speranza è che possa fare da tramite con Roma contro un’operazione che lo stesso sindaco Matteo Franconi ha definito «scellerata», riferendosi alla decisione di scegliere Ripaia come luogo in cui issare un dispositivo di quest’altezza, con un impatto rilevante.
Di strada da fare ce n’è ancora molta prima dell’eventuale e sperato dietrofront. Ma il paese di Treggiaia sta dando una grande dimostrazione di attaccamento alle proprie radici e di caparbietà contro una scelta che tutti reputano sbagliata come col “picchetto” organizzato ieri, a cui hanno partecipato i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Matteo Bagnoli e Nicolò Stella.
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