Morto Fausto Vanni, Santa Maria a Monte piange il Re del commercio – Il fratello: «Quella frase che non dimenticherò»
Il commercio lo aveva respirato fin da piccolo, in quell’azienda di famiglia che ha fatto la storia del paese, in una famiglia che molto presto dovette fare i conti con la mancanza del padre, scomparso quando i due figli avevano 7 e 3 anni e la madre appena 25
È un pezzo di storia del commercio e della comunità dei santamariammentesi "doc" che se n’è andato con Fausto Vanni, scomparso a seguito di una malattia.
Il re del commercio
Classe ’58, il titolare dei negozi “Fausto di Guelfa” e “Le occasioni”, entrambi storici punti vendita lungo la via Francesca, a Santa Maria a Monte (Pisa), si è spento lunedì 20 ottobre all’ospedale di Livorno, a seguito di un’encelopatia, forse di origine virale. Una figura storica di Santa Maria a Monte, parte di una famiglia conosciutissima che ha fatto proprio del commercio una filosofia di vita. Nel paese in cui tutti a qualsiasi età si resta "bimbi" di qualcuno, Fausto fu uno dei due della Guelfa, storica commerciante del paese che aveva avviato un’attività nel commercio delle maggiori firme di abbigliamento.
L’attività
Attività la cui fortuna fu destinata a succedere ai due figli, a lui e al fratello, Alberto Fausto, noto anche per il suo impegno in politica. Il commercio lo aveva respirato fin da piccolo, in quell’azienda di famiglia che ha fatto la storia del paese, in una famiglia che molto presto dovette fare i conti con la mancanza del padre, scomparso quando i due figli avevano 7 e 3 anni e la madre appena 25. Chiamato così in onore del grande campione Fausto Coppi, di cui il padre Giancarlo era tifoso, da lui Fausto aveva preso l’attaccamento allo sport. Una passione praticata da giovane sul campo da gioco, a calcio. Per molti anni giocatore della squadra del Santa Maria a Monte e poi del San Donato, è stato per molto tempo anche dirigente sportivo. L’avventura in negozio da responsabile era iniziata nel 1977, quando proprio a Ponticelli nacque “Vendemoda Guelfa e Figli”, aperto insieme al fratello e alla mamma. Curioso e appassionato, in tarda età si era anche iscritto all’Università, alla quale stava per presentare una tesi dedicata alla figura di Don Lelio Mannari, indimenticato parroco del paese. «Dalla nonna Quartina aveva ereditato invece la passione religiosa – racconta, fra le lacrime, il fratello Alberto – . Si fosse fatto prete sarebbe diventato vescovo, gli dicevo per prenderlo in giro». Fausto era padre di due figli, Emanuele e Luca: quest’ultimo, già assessore ed oggi consigliere comunale, gli ha dedicato le parole più toccanti. «Avevamo ancora tanto da vivere insieme e io ho ancora tanto bisogno di te. Mi sei sempre stato accanto nei giorni più belli della vita. Da oggi non sarai più vicino, ma so che continuerai a camminare accanto a me. Mi consola solo sapere che tu sapevi quanto amore provassi per te. E io sapevo lo stesso del tuo. Una volta mi hai detto che mi avresti lasciato la dignità. Adesso posso dire che mi hai lasciato molto di più. Sarò sempre fiero di te». La salma, trasferita a Bologna per ulteriori accertamenti, sarà restituita al paese nei prossimi giorni, per l’esposizione all’Oratorio della Madonna delle Grazie.