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Pontedera, antenna 5G al Santuario: Soprintendenza ignorata - La rabbia degli abitanti

di Andreas Quirici

	L’area del cantiere nel parcheggio del Santuario della Madonna di Ripaia a Treggiaia nel comune di Pontedera
L’area del cantiere nel parcheggio del Santuario della Madonna di Ripaia a Treggiaia nel comune di Pontedera

Richiesta di chiarimenti dalle Belle arti a Comune e Diocesi. Il soprintendente Valerio Tesi ha appreso della vicenda da due segnalazioni inviate dagli abitanti di Treggiaia

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PONTEDERA. Una lettera indirizzata a Comune di Pontedera e Istituto per il sostentamento del Clero della Diocesi di San Miniato in cui vengono chieste informazioni sull’installazione dell’antenna per il 5G nell’area del Santuario della Madonna di Ripaia che ha fatto letteralmente infuriare gli abitanti della frazione di Pontedera. È quella di cui si parla da un paio di giorni in paese e che avrebbe come mittente la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Pisa e Livorno. Una voce, anche se fondata, che viene confermata direttamente dal Soprintendente, Valerio Tesi: «L’ho firmata ieri (venerdì per chi legge, ndr) ma sinceramente non so se è stata spedita. Sicuramente alla ripresa del lavoro verrà inviata. D’altra parte, abbiamo ricevuto un paio di segnalazioni giovedì e vogliamo informarci». Oltre a Palazzo Stefanelli e Diocesi, la lettera verrà mandata anche ai carabinieri. L’intenzione dell’ente che tutela i beni culturali è di capire se ci sono vincoli che non sono stati presi in considerazione. E, nel caso emergessero situazioni non proprio in linea con la normativa, far intervenire l’Arma per fermare i lavori.

Blocco

Ed è proprio quello che sperano i residenti i quali, già negli ultimi giorni, studiavano il modo di frapporsi tra l’area del cantiere all’interno del parcheggio di fronte alla chiesa e la ditta incaricata da Inwit e Vodafone d’installare il dispositivo, secondo il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). C’è un’unica strada, stretta e in salita, per raggiungere il Santuario. E l’idea è di bloccare il passaggio parcheggiando auto all’imbocco. Su questo aspetto della vicenda non ci sono certezze. Oggi è in programma la messa, la prima dopo che è stato scoperto un intervento che ha generato rabbia e delusione in paese, soprattutto perché nessuno è stato informato. E il dito è puntato sulla Diocesi, proprietaria del terreno, e sul Comune che, attraverso lo Sportello unico per le attività produttive (Suap) dell’Unione Valdera, che gestisce il servizio in forma associata per le amministrazioni che compongono l’ente di via Brigate Partigiane a Pontedera, ha dato i permessi.

Giusto mix

Secondo la ricostruzione dei paesani che si stanno informando, compreso un accesso agli atti di cui non è stato, fatalmente, ancora dato l’ok, tra i pareri degli enti di controllo raccolti per il via ai lavori, mancherebbe proprio quello della Soprintendenza. E, a giudicare da ciò che dice Tesi, sembrerebbe proprio così: «Noi non ne sappiamo nulla e per questo abbiamo chiesto informazioni a Comune e Diocesi. Tra l’altro, trattandosi di Pnrr, non saremmo neppure noi a dover essere coinvolti, ma un ufficio appositamente creato a livello nazionale per la valutazione di casi simili collegati al Piano di ripresa e resilienza. È chiaro che la tecnologia è necessaria. Ma deve esserci il giusto mix col rispetto dei luoghi sottoposti a tutela perché rappresentativi della storia di un territorio».

Vincoli

Pur non conoscendo i dettagli, il soprintendente traccia un quadro ipotetico della situazione: «Gli edifici religiosi con più di 70anni sono sottoposti a vincolo, compresa l’area circostante. Da capire se il punto esatto dov’è stato deciso di effettuare l’opera sia incluso nella particella catastale in cui è vietato intervenire se non dopo il nostro parere. Poi c’è il vincolo paesaggistico, ma quello lo possiamo capire solo attraverso la cartografia regionale che è riportata anche in quella del Comune». Valerio Tesi, però, non era a conoscenza del fatto che nelle immediate vicinanze del cantiere aperto da pochi giorni c’è un monumento ai Caduti. «Che si tratti della prima o della seconda guerra mondiale – dice il soprintendente – esiste comunque un vincolo speciale per questo genere di opere».

Tradimento

Insomma, la situazione è ancora tutta da chiarire. Ma di sicuro la mobilitazione dei residenti ha prodotto qualcosa. Anche se il desiderio di veder sparire i cartelli e riempire la profonda buca scavata proprio a ridosso della siepe che dà sulla valle verso il mare non è ancora una certezza. Al di là di come andrà a finire, resta l’amarezza di un silenzio che ha praticamente messo davanti al fatto compiuto una piccola comunità che lavora da anni per evitare la morte da spopolamento di uno dei luoghi più suggestivi del comune di Pontedera. Treggiaia e il Santuario sono due luoghi del cuore. Dove da tempo tra la parrocchia, il circolo e le feste, comprese le cene in strada, arrivano segnali di rinascita e di non mollare di fronte all’inevitabile diminuzione di residenti e servizi. Per molti, l’antenna 5G all’insaputa di tutti è stata una pugnalata alle spalle. Ma l’obiettivo è resistere di fronte al progresso che per avanzare calpesta anche le tradizioni e i luoghi senza tempo.

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