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Offese a docenti e studenti del liceo: denunciati due account Instagram. Il caso in provincia di Pisa
Le pagine utilizzano il logo dell’istituto con messaggi omofobi e sessisti
SAN MINIATO. Messaggi omofobi, sessisti, in certi casi di carattere volgare, rivolti a studenti del liceo, che in gran parte, ricordiamo, sono minori. Sono alcune delle accuse che in questi giorni la preside dell'Istituto Cattaneo Elena Casarosa e un gruppo di docenti hanno lanciato in direzione di due pagine Instagram dedicate al fenomeno “spotted” legato alla scuola, pagine e piattaforme online in genere nate nei primi anni duemila dove gli utenti inviano messaggi in forma anonima, spesso rivolti a persone "avvistate" o "notate" (spotted in inglese, appunto) in luoghi pubblici o frequentati (come scuole, università, mezzi pubblici, o aree cittadine). Gioco abbastanza comune che nel caso sanminiatese avrebbe decisamente travalicato i limiti.
Le pagine in questione sono “itcattaneo_spotted” e “spottedcattaneoo”. «Si tratta di due pagine che utilizzano il logo del Cattaneo. Non sappiamo chi le gestisce» spiega la dirigente, che proprio ieri ha scritto una circolare al fine di comunicare ai genitori l'avvenuta denuncia ai Carabinieri. «Decisione presa a seguito di segnalazioni di famiglie e studenti – scrive ancora la dirigente. – Ai responsabili saranno applicate sanzioni secondo quanto previsto dalla normativa e, se minori, saranno coinvolte le loro famiglie. Anche l'istituto provvederà ad applicare sanzioni disciplinari».
Ancora da capire se le offese sono state indirizzate dai gestori delle pagine o se siano invece l'espressione collettiva dei messaggi anonimi che gli studenti fanno lanciare dalla pagina. Fatto sta che anche secondo la commissione interna all'istituto che si occupa di cyberbullismo siamo di fronte ad un fenomeno psicologicamente e giuridicamente rilevante.
«Sono state postate offese a studenti e docenti, in certi casi con nomi e cognomi. Con riferimenti volgari espliciti – spiega Fiamma Pierozzi, docente dell'Istituto –. Io stessa ho provato a contattare senza grandi risultati la pagina, cercando di far riflettere l'amministratore». Potrebbe però trattarsi di un'amministratrice e minorenne. Questo almeno si evincerebbe da un testo che una delle due pagine ha postato ieri – 7 ottobre – in serata, come storia, in evidente risposta alla circolare.
«Da come si può leggere le pagine sono state denunciate – si legge. – Cosa alquanto dubbiosa e insensata dato che né io né il gestore dell'altra pagina abbiamo ricevuto alcun avviso o invito a non pubblicare». A seguire alcuni discorsi vaneggianti in un italiano un po' incerto, in merito alla proprietà intellettuale del logo della scuola e alla volontà di registrarlo, oltre alla foto di una chat in cui l'autore fa capire di essere una minore. «I contenuti offensivi o diffamatori sono sempre stati eliminati se è stata presentata richiesta: sono stata ignorata nonostante provassi a capire cosa ci fosse di sbagliato nella pagina». A spiegarlo, adesso, dovranno essere le forze dell'ordine.