Il Tirreno

Pontedera

La storia

Paolo e Paola, da Terricciola alle rotte dei migranti per portare aiuto: «Il nostro impegno per alleviare le sofferenze del mondo»


	Paola Stacchini e Paolo Zeppini
Paola Stacchini e Paolo Zeppini

La storia di Paolo Zappini e Paola Stacchini: Trieste, Bergamo, Gorizia. «Il nostro motto? “Aiutare chi aiuta”»

2 MINUTI DI LETTURA





TERRICCIOLA. A Terricciola, paese sulle colline della Valdera, in provincia di Pisa, c’è chi porta il cuore oltre i confini del paese. Paolo Zappini e Paola Stacchini, instancabili volontari, ogni anno aiutano migliaia di ragazzi e famiglie in difficoltà lungo la rotta balcanica e in altre città italiane. Dal 21 al 23 settembre si recheranno a Trieste, come ormai avviene due volte l’anno, per portare cibo, vestiario e coperte ai ragazzi provenienti dalla rotta balcanica. «Dopo mesi o anni di cammino arrivano nella piazza del mondo, davanti alla stazione ferroviaria, in condizioni disumane: stanchi, affamati, umiliati, feriti da segni di tortura. Ma lì trovano una fetta d’Italia bella che li ristora, li veste, cura le ferite provocate dalle polizie di frontiera: Croazia, Bosnia, Bulgaria. Almeno per una sera sono trattati da esseri umani. Molti proseguono il viaggio in Europa, altri si fermano per chiedere asilo», raccontano i due volontari.

L’impegno a Gorizia e Bergamo

Dopo Trieste, dal 24 al 26 settembre, Zappini e Stacchini si sposteranno a Gorizia, dove le condizioni delle persone accolte sono simili a quelle di Trieste. Il 27 settembre, invece, saranno a Bergamo per portare aiuti a un’altra associazione i cui volontari visitano quasi ogni mese i campi profughi in Bosnia, Croazia e Francia.

Un impegno a proprie spese

Tutta l’attività dei due volontari è sostenuta personalmente: «Le spese, a parte le donazioni materiali, sono interamente a nostro carico», spiegano. La loro opera si concentra anche sulla raccolta e selezione degli indumenti, che vengono differenziati in base alle necessità: ciò che non viene destinato ai migranti viene inviato a Prato per il riciclaggio. Tutto avviene «nella nostra abitazione».

Guardando al futuro con speranza

Non manca uno sguardo al futuro della comunità: «Il nostro desiderio è quello di poter aiutare anche le persone vicine a noi, nel nostro paese. Purtroppo non mancano le famiglie bisognose». Un motto semplice e chiaro guida il loro impegno: «Aiutiamo chi aiuta». Parole che raccontano la dedizione quotidiana di due cittadini di Terricciola che portano il cuore lontano, insieme all’Italia più solidale.

Primo piano
Il racconto

Allarme spray al peperoncino, a Livorno tre casi in 48 ore: «Mi ha stordita sull’autobus spruzzando una sostanza»

di Claudia Guarino