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Lavoro e futuro

Piaggio, oltre mille operai in “cassa” per tre settimane: il calo delle vendite e le date del rientro

di Andreas Quirici
Una linea di montaggio dello scooter più famoso della Piaggio di Pontedera
Una linea di montaggio dello scooter più famoso della Piaggio di Pontedera

Da lunedì la produzione si fermerà in gran parte della fabbrica. A gennaio è prevista una riunione per capire quando ripartirà l’attività nello stabilimento

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PONTEDERA. Da lunedì lo stabilimento di Pontedera della Piaggio ferma la produzione nella maggior parte dei suoi reparti. Alcune aree della fabbrica andranno avanti a scaglioni fino al 20 di dicembre, ma la sostanza racconta di uno stop anticipato rispetto agli ultimi anni, quando il mercato dei veicoli a due ruote vedeva l’azienda guidata dai fratelli Matteo e Michele Colaninno, viaggiava a gonfie vele. Da alcune trimestrali il contesto è cambiato con inevitabili effetti sulle scelte in fatto di chiusure di fine anno. Ma quello che salta all’occhio nel piano operativo presentato dall’azienda alla Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) è la cassa integrazione per quasi 1.100 operai della durata di tre settimane.

Fase delicata

Dal 2 al 20 dicembre, infatti, l’ammortizzatore sociale riguarderà 698 addetti dello stabilimento Due ruote, 306 delle meccaniche e 94 del cosiddetto Vtl. 1.098 persone, un numero elevato per un tema su cui si è discusso anche in consiglio comunale con una mozione sull’uso degli ammortizzatori sociali nella fabbrica della Vespa, presentata dal gruppo di opposizione Pontedera a sinistra, che però è stata bocciata. Del resto, questa fase è delicata. Piaggio ha visto calare le vendite negli ultimi mesi, ma sta continuando a investire e il contesto complessivo è fatto, comunque, di progetti e operazioni che puntano a dare futuro ad azienda e lavoratori.

Date del rientro

Le incertezze della congiuntura non aiutano. Un altro elemento, infatti, che dimostra le difficoltà del momento è la mancanza di date per il ritorno in fabbrica. All’inizio dell’anno, infatti, ci sarà una riunione in cui si parlerà, appunto, di quando le linee di produzione ricominceranno a funzionare col conseguente rientro al lavoro degli addetti. Anche in questo caso, come avviene da anni, si sarà una ripresa scaglionata, in base alla programmazione dettata dalle consegne ai concessionari e dalle scorte di magazzino di cui Piaggio si è premunita, anche per ovviare ai problemi di approvvigionamento dei materiali e dei componenti di cui soffre tutto il comparto dell’automotive.

Le partite di gennaio

Gennaio, quindi, sarà cruciale per capire qualcosa dell’immediato futuro che attende i lavoratori. Ma sarà importante anche per altri due aspetti. Sindacati e Gruppo Piaggio, infatti, potrebbero dare una svolta al rinnovo del contratto integrativo di cui si discute ormai da mesi. All’inizio di dicembre, nella sede dell’Unione industriale pisana ci sarà un incontro che, però, non è quello decisivo. Con l’inizio del 2025 si dovrebbe arrivare al punto d’incontro in cui il premio di risultato, con maggiori certezze di entrate economiche aggiuntive per i dipendenti, resta uno dei punti principale. E gennaio sarà anche il mese che vedrà dirigenza e rappresentanti dei lavoratori confrontarsi sulle cosiddette stabilizzazioni degli operai che, negli ultimi anni, hanno lavorato in Piaggio con contratti a tempo determinato. Vengono chiamati con l’acronimo Ct e sono molti in attesa di un’assunzione a tempo pieno e indeterminato. Negli ultimi anni sono arrivate stabilizzazioni con numeri rilevanti, anche se nel 2023 è stato registrato un calo. Quest’anno, per ora non ci sono indicazioni anche a causa dell’andamento economico dell’azienda.
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