Il Tirreno

BIENTINA. Era accusato di non aver rifiutato di visitare a domicilio un paziente. Per questo un medico 65enne di Pontedera era finito a processo con l’accusa di rifiuto di atti di ufficio. Ieri però il primo collegio del Tribunale di Pisa l’ha assolto perché il fatto non sussiste. Il dottore, incaricato del servizio di guardia medica, era stato denunciato da un uomo di Cascine di Buti, per un episodio risalente al gennaio di due anni fa.

In quell’occasione il paziente - insieme alla compagna - aveva più volte cercato di contattare, prima telefonicamente poi di persona, la guardia medica di Bientina. 

Quando la donna era riuscita parlare con il medico (tutelato nel processo dall’avvocato Francesco Esposito Ziello), quest’ultimo le aveva spiegato che non era necessaria una visita. Un concetto ribadito poco dopo anche in una conversazione telefonica con l’uomo, che poi era salita di tono. Il paziente aveva registrato quella chiamata e l’aveva allegata alla denuncia che aveva presentato alla locale stazione dei carabinieri e che aveva poi portato al processo terminato con l’assoluzione del professionista.

Si tratta del secondo episodio arrivato, nel giro di poche settimane, nelle aule del palazzo di giustizia di Pisa.

A inizio ottobre, infatti, un altro medico era stato assolto - sempre dallo stesso collegio - per accuse simili. In quel caso il punto portato avanti dalla difesa del medico imputato era centrato sul fatto che la guardia medica non è obbligata a rispondere alla richiesta di visita domiciliare ma ciò che conta è che faccia una valutazione discrezionale assumendo informazioni sulle condizioni del paziente.