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Casciana, acquistato alla 14ª asta gigante turistico mai aperto

di Francesco Turchi
Casciana, acquistato alla 14ª asta gigante turistico mai aperto

Aggiudicato alla “Rivalto srl” il complesso con 52 appartamenti e centro benessere

19 maggio 2024
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CASCIANA. Missione riuscita, al quattordicesimo tentativo. Il gigante di cemento a due passi dal centro del paese, è stato acquistato all’asta per 376mila euro (la base era fissata a mezzo milione, il giudice ha accettato l’offerta minima presentata dal privato) . Dunque, dopo tredici tentativi andati a vuoto, la svolta attesa anche dai residenti della zona – costretti a convivere con un maxi-complesso abbandonato – è arrivata. La residenza turistico-alberghiera in via 2 Giugno a Casciana Terme, è stata acquistata dalla “Rivalto srl”, che sta portando avanti il recupero del complesso “Le Corti” (anche in questo caso acquistato all’asta) con 30 appartamenti nella frazione chiannerina che dà il nome alla società. Una realtà imprenditoriale che evidentemente è decisa a scommettere sulle potenzialità turistiche della Valdera. L’iter per l’acquisto è stato completato. E questa è senza dubbio una buona notizia per Casciana Terme, che aspetta da anni di veder rinascere l’area del paese che avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello dell’accoglienza turistica. E invece il complesso fantasma non è mai stato aperto e l’Hotel San Marco, che si trova proprio accanto, ha avuto un periodo di attività, prima di essere travolto dal degrado (ma potrebbero esserci novità a breve, vedi articolo in basso).

Il colosso

Tornando al gigante turistico, la nuova proprietà metterà a punto a breve il progetto per completarlo adeguandolo alle richieste del mercato. È composto da un corpo centrale comprendente 52 unità abitative, ciascuna con soggiorno-pranzo con angolo cottura, camera a due letti, disimpegno, bagno e loggiato, disposte su quattro piani fuori terra, reception, servizi comuni, oltre a un piano seminterrato comprendente un centro benessere di 600 metri quadrati completo di servizi, sale comuni, piscina, spogliatoi, camerini per i trattamenti, autorimessa di 1.121 metri quadrati. E poi un’altra struttura «adibita – si legge nella relazione – a ristorante-bar comprendente sala da pranzo, servizi igienici, magazzini scorte, indipendente dal corpo principale ma collegata al corpo centrale, mediante corridoio coperto». E infine un vasto resede adibito a giardini, parcheggi e aree a comune e piscina. L’intero complesso, «tutto circoscritto da muro di cinta in cassero di cemento armato splittato, alla data della perizia era di nuova costruzione, mai utilizzato, da ultimare con modesti lavori».

La cronistoria

Nell’avviso dell’asta venivano anche ripercorse le tappe della vicenda fino all’esecuzione immobiliare del 2012. Nel 2003 l’allora Comune di Casciana Terme approva la variante e l’anno successivo la società presenta l’istanza di concessione per la realizzazione del complesso e delle opere di urbanizzazione. Nel marzo 2005 viene firmata la convenzione con il Comune che prevede la realizzazione di alcune opere pubbliche a scomputo parziale degli oneri di urbanizzazione mediante la costruzione e la cessione a titolo gratuito di alcune aree. Il mese successivo partono i lavori. Quattro anni più tardi viene presentata una variante che prevedeva modifiche distributive al piano seminterrato e alla zona ristorante. Poi il brusco stop, «quando dovevano ancora essere ultimati i parcheggi, la viabilità, parte dell’illuminazione ed altre, da eseguirsi sulle aree cedute al Comune».

Tuttavia «alla data della perizia (2013, ndr) , non erano presenti opere abusive. Si evidenzia l’insufficienza di notizie relative alla sicurezza degli impianti energetici».

La prima asta risale al 23 gennaio 2015, con un prezzo base di 6,8 milioni di euro. Poi una lunga serie di tentativi a vuoto, con l’asticella costantemente abbassata: prima a 5,1 milioni, poi a 3,8 e successivamente a 1,7 milioni di euro. Nel marzo 2021 sembrava fatta, al decimo tentativo: prezzo base di 1 milione, bene aggiudicato con un’offerta minima di 780mila euro. Ma poi il privato non ha saldato il conto. Sono ripartite le aste, con prezzi ribassati di volta in volta, fino a mezzo milione di euro. La “Rivalto srl” ha presentato il 12 marzo scorso un’offerta minima di 376mila euro (con un ribasso del 25% rispetto alla base) che – in assenza di domanda di assegnazione da parte del creditore – è stata sufficiente per l’aggiudicazione definitiva. 

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