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La tragedia

È iniziato il lungo addio a Mattia Giani: il messaggio della famiglia sulla bara

di Nilo Di Modica e Giacomo Pelfer
È iniziato il lungo addio a Mattia Giani: il messaggio della famiglia sulla bara

Aperta la camera ardente del 26enne morto dopo un arresto cardiaco durante una partita di calcio: fissati i funerali

20 aprile 2024
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MONTOPOLI. «Insieme a te è volato in cielo un pezzo del nostro cuore. Continueremo a vivere con gioia convinti che un giorno ci rivedremo. La tua forza, la tua volontà e il tuo amore ci accompagnino nel cammino della vita. Sarai vivo nei nostri pensieri ogni giorno. Ti ameremo per sempre». È il messaggio della famiglia, incorniciato con una foto e sistemato sulla bara di Mattia Giani, il calciatore di 26 anni del Castelfiorentino United morto all’ospedale di Careggi a Firenze dopo aver accusato un malore nella partita sul campo di Campi Bisenzio. È l’immagine forte, definitiva, che i tanti partecipanti alla veglia funebre si sono trovati di fronte entrando nella camera ardente allestita al Santuario della Madonna di San Romano, nel comune di Montopoli.

Proprio gli affetti più cari del giocatore, il padre Sandro, la mamma Deborah, il fratello Elia, anche lui calciatore, e la fidanzata Sofia Caruso, all’arrivo del feretro dall’istituto di medicina legale di Firenze hanno avuto a disposizione un po’ di tempo per raccogliersi attorno al corpo di Mattia dopo tanti giorni di immenso dolore.

Gli amici, i parenti, le persone che conoscevano il 26enne o i familiari, hanno rispettato la necessità di privacy recandosi al santuario più tardi rispetto all’arrivo della bara. Un doveroso passo indietro in una vicenda ancora tutta da chiarire. La procura di Firenze ha aperto un’inchiesta. Si cercherà di capire come si sono svolti i soccorsi, compreso l’uso mancato del defibrillatore come ha più volte denunciato il padre del ragazzo. L’autopsia dovrà descrivere il problema cardiaco che ha portato l’attaccante del Castelfiorentino United, che milita nel campionato di Eccellenza, ad accasciarsi a terra duranti l’incontro in casa del Lanciotto.

Ci sarà tempo per individuare le responsabilità. Ora è il momento del dolore e del rispetto. Ma anche di ricordare Mattia per quello che è stato, un innamorato del pallone, cresciuto nelle giovanili dell’Empoli e con trascorsi in tante società come Pisa, Grosseto, Ponsacco, Cascina, Real Forte Querceto per citarne alcune. Perché il calcio è stato una parte fondamentale della sua vita. E ieri se n’è avuta la dimostrazione pratica. Tra i tanti presenti alla camera ardente si parlava degli aneddoti sul campo che lo avevano visto protagonista. Le volte in cui aveva fatto la differenza e i gol che aveva realizzato.

Racconti con gli occhi lucidi, ognuno con in testa un’immagine di Mattia Giani, il ragazzo ben voluto da tutti che col suo sorriso era in grado d’illuminare tutto ciò che lo circondava.

Chiacchiere in libertà mentre mamma Deborah guardava la foto visibilmente distrutta dal dolore, sorretta dai familiari in questo strazio. La maglia del calciatore sulla bara con adagiati anche i fiori del Castelfiorentino United.

Lunedì alle 10 sarà celebrato il funerale, mentre il Comune di San Miniato ha dichiarato il lutto cittadino proprio per l’addio al 26enne. E i negozianti di San Miniato, Ponte a Egola e San Miniato Basso raccoglieranno l’invito dell’amministrazione comunale abbassando le saracinesche delle loro attività commerciali.

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