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Peccioli Borgo dei Borghi: la prima domenica dopo la vittoria è boom di turisti. I 5 luoghi che vi stupiranno


	Peccioli, domenica 7 aprile
Peccioli, domenica 7 aprile

Il paese-gioiello in provincia di Pisa preso d’assalto dopo il trionfo del concorso Rai. Cosa c’è da vedere? Tra arte e paesaggio, vi indichiamo le perle da non perdere

07 aprile 2024
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PECCIOLI. C’è un borgo in Toscana che da una settimana è letteralmente preso d’assalto dai turisti. Un borgo già conosciuto, ma ora la sua è fama è esplosa. Il motivo? Merito dalla tv, merito di una vittoria, quella al concorso Rai Borgo dei Borghi 2024. Sì, perché il borgo più bello d’Italia del 2024 è risultato Peccioli, in provincia di Pisa. Anche i social collegati al borgo stanno registrando un’impennata di click e visite: numeri mai visti assicurano dallo staff del Comune pisano.

Il segreto di Peccioli

Peccioli ha vinto tra venti luoghi, selezionati insieme all’Associazione Borghi più belli d’Italia, per la loro bellezza, per la loro architettura, per la qualità della vita, e votati dal pubblico e dalla giuria. Non è la prima volta che il Comune di meno di 5mila abitanti sale alla ribalta nazionale (e non solo), soprattutto per come ha saputo trasformare un problema, quello dei rifiuti, in un’opportunità per i ricavi finanziari, fino a diventare un luogo d’arte contemporanea, sede di un anfiteatro all’aperto per concerti ed eventi.

Tra le opere d’arte della discarica ci sono i Giganti creati dal gruppo Naturaliter, l’affresco realizzato da Sergio Staino che raffigura in modo fiabesco gli abitanti delle colline circostanti (chiocciole, rane, cavallette, lucertole, libellule, scarabei…) e le decorazioni realizzate sulle barriere di contenimento dell’impianto di smaltimento rifiuti da David Tremlett. Nel 2021 la “visione” di Peccioli è stata tra i protagonisti della Biennale di Venezia per il suo museo d’arte contemporanea a cielo aperto. «Sono convinto – spiega il sindaco Renzo Macelloni – che sia stato valutato il lavoro rivolto alla trasformazione del borgo grazie al contributo dell’arte contemporanea e dell’architettura, ma mi sento di dare a questo premio anche un altro significato, legato alla gestione dei rifiuti». Vincere il “Borgo dei Borghi”, dunque, sta avendo un risvolto positivo non solo in chiave turistica. «Per Peccioli mi aspetto un consolidamento del flusso turistico, una più attenta riflessione sul governo del territorio, scevro da ideologismi preconcetti e da risposte vecchie a problemi nuovi». Il successo in tv non può essere separato da quella che è stata la visione sul tema rifiuti. «La gestione industriale della discarica ne esce rafforzata – aggiunge Macelloni, pronto a fare il sindaco per la settima volta – E serve anche alla Toscana per non andare in emergenza. C’è un doppio elemento di valore, quello turistico ambientale e quello industriale che ci ha portati dove siamo». 

Cinque luoghi imperdibili

A Peccioli il paesaggio è quello splendido delle colline toscane e la ristorazione è quella ottima della nostra regione, con piatti tipici e vini del territorio. Presupposti importanti per programmare una gita o una vacanza da queste parti. Cosa c’è da vedere? Molto, dall’arte alla natura, dalla storia all’architettura. Qui, tra musei, palazzi e luoghi, di culto, vi elenchiamo cinque perle.

Tappa imperdibile Palazzo Senza Tempo con la sua terrazza panoramica sospesa, che si affaccia sulle colline dell’alta Valdera: da qui si gode una vista meravigliosa.

Restando nelle suggestioni merita una passeggiata nella Endless Sunset, la passerella colorata di Patrick Tuttofuoco.

Da vedere assolutamente anche i Giganti di Peccioli, sculture in polistirene e poliuretano espanso alte fino a 9 metri, installate tra le colline che circondano la discarica.

Molto particolare, poi, via Borgherucci. Non una via qualsiasi, ma la via della felicità: qui sono appese fotografie che ritraggono gli occhi degli abitanti del borgo con sopra la scritta in neon “La felicità è una via”.

A 10 minuti di auto, poi, c’è un’altra perla, ovvero Ghizzano, il paese più colorato d’Italia grazie alla Via di Mezzo di David Tremlett.

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