Volterra, minacce e intimidazioni alla prof: spuntano anche scheletro e coltello
La denuncia della preside del Carducci: «Temiamo siano nostri iscritti»
VOLTERRA. Pessimo clima fra docenti e studenti dell’Istituto Carducci, in particolare allo storico liceo artistico, dove la fine dell’anno scolastico è stata funestata in questi giorni da una preoccupante escalation di pessimi segnali, fra cui alcuni atti vandalici ed intimidatori nei confronti della scuola ma anche di una professoressa, perpetrati fuori e dentro l’istituto e, in un caso, anche attraverso una vera e propria intrusione nell’edificio fuori dall’orario di apertura.
Fenomeni tanto preoccupanti da portare la dirigente Nadia Tani a rendere pubblico il tutto tramite una nota ufficiale a firma di tutto il Consiglio d’Istituto.
«Siamo di fronte ad atti volti a minacciare sia l’Istituzione scolastica nel suo complesso che singoli docenti, ai quali si esprime piena vicinanza e solidarietà – scrivono dalla scuola –. Iniziati con una intrusione notturna compiuta da ignoti presso la sede del liceo Artistico durante la quale è stata forzata la porta della presidenza e sono stati prelevati oggetti poi disposti nella stessa stanza e in altri luoghi riconducibili a figure di riferimento della sede, con evidenti intenti intimidatori».
Nello specifico, si sarebbe trattato di un vecchio scheletro anatomico da laboratorio e di un coltello, che sarebbero stati fatti trovare in una “posa” inequivocabile, a fini intimidatori.
«Successivamente si sono verificati atti vandalici nei confronti della vettura di un docente e minacce telefoniche collegate a quanto accaduto nei giorni precedenti – continuano dal Consiglio d’Istituto – chiaramente dirette ad interferire sulla valutazione obiettiva necessaria per il regolare svolgimento dello scrutinio di fine anno». Ad essere presa di mira sarebbe stata una professoressa, in un contesto scolastico che a tutti i livelli mostra segni di sbigottimento per un clima, quello volterrano, da sempre alieno a fenomeni di questo genere.
«Se pure non possiamo escludere interferenze esterne – dice la preside Tani –. Abbiamo buona ragione di pensare che vi sia il coinvolgimento di alcuni ragazzi della scuola e questo ci sorprende e rattrista molto».
Tutti eventi corredati da regolari denunce ai carabinieri contro ignoti, sporte dalla dirigente e dal personale di volta in volta coinvolto nei fatti.
«Siamo certi – continuano dalla scuola – che la stragrande maggioranza degli studenti del nostro Istituto sia lontanissima da atteggiamenti così lesivi della dignità del liceo, di chi ci lavora e di chi lo frequenta e si senta amareggiata e colpita da tali comportamenti ingiustificabili. Per questo motivo tutte le componenti della scuola hanno deciso di rendere pubblico il presente comunicato, per indicare in modo unito e compatto l’unica direzione nella quale vogliamo procedere ovvero quella della legalità, del rispetto e del bene comune, con la consapevolezza che lo svolgimento della funzione docente non debba esporre i lavoratori a questi rischi né possa essere condizionata da tali episodi. Confidiamo che tutti coloro che condividono questa posizione, si adoperino per affermare i valori positivi di rispetto e convivenza».