Il Tirreno

Servizi e disagi

Niente più medici al Romito. C’è il bando salva ambulatorio

di Paola Silvi
Niente più medici al Romito. C’è il bando salva ambulatorio

Dopo 35 anni la frazione rischia di restare senza centro sanitario

3 MINUTI DI LETTURA





PONSACCO.  Niente medico di famiglia, nessuna possibilità di farsi prescrivere un farmaco, di ottenere un semplice certificato, di farsi visitare. Da aprile sarà questa la situazione per gli abitanti della frazione de Il Romito.

Le dottoresse Sara Rossi e Valentina Cervi faranno ambulatorio fino al 28 marzo poi lasceranno i locali che si trovano al primo piano dell’immobile in via Dini e il martedì si trasferiranno a Treggiaia, in piazza delle Case Bianche. Il messaggio è chiaro e pure confermato non solo dall’avviso affisso sulla porta dell'ambulatorio ma anche dalla disdetta del contratto di affitto. Quella che sembrava una triste possibilità si è trasformata in una cruda certezza. Nonostante la consulta, l’associazione Il Romito, proprietaria degli spazi e il Circolo Arci abbiano fatto il possibile per scongiurare l'eventualità. Così gli abitanti, un migliaio in tutto, con una buona percentuale di anziani che hanno ovvie difficoltà a spostarsi lontano dalla propria abitazione, resteranno senza un servizio indispensabile per la salute e il benessere. Dopo 35 anni, l’ambulatorio medico chiude. «Abbiamo cercato – dice Giovanna Caridi, presidente della consulta – di rispondere alle richieste delle dottoresse. Dalle modifiche strutturali ai locali alla riduzione dell’affitto. C’erano dubbi anche sull’accessibilità ma, secondo l’Asl non sono rilevanti. Ecco che non ci resta che accettare l’inevitabile e informare la cittadinanza». Lo faranno mercoledì all’assemblea pubblica convocata al Circolo per le 21.15 «alla quale – continua Caridi – inviteremo anche le dottoresse con l’idea di confrontarci ancora una volta». Ma nell'attesa dell’incontro la consulta sta pensando a un piano B, per ovviare alla mancanza del presidio sanitario nella frazione.

«Quando abbiamo incontrato l’Asl che ci ha confermato l’idoneità dell’ambiente – aggiunge – abbiamo proposto, visti i prossimi pensionamenti di alcuni medici di famiglia, di rendere vincolante, attraverso un bando apposito, la presenza di un dottore a Il Romito. Per una persona giovane Pontedera è molto vicina e il disagio sarebbe minimo. Diverso è se si tratta invece di un anziano che necessita di cure».

Tradotto significherebbe che il medico che vincerà il concorso per sostituire un collega a fine carriera potrebbe avere l’obbligo, fra le sue mansioni, di fissare almeno una giornata di ambulatorio nella frazione. Un modo insomma per garantire una presenza continua e costante. Perché il problema è serio e tocca tutti. Tanto che anche il Partito Democratico si schiera a fianco dei residenti. «Il Pd è attento e vigile sulla questione. Riteniamo la presenza di un ambulatorio medico fondamentale per il territorio. Non condanno – dice il segretario, Francesco Papiani – l’iniziativa privata, credo però che quando si svolgono certe professioni sia corretto guardare ai bisogni dell’utenza, a volte anche mettendo in conto qualche sacrificio. Circolo, consulta, organi competenti e amministrazione comunale hanno fatto passi importanti per andare incontro alle esigenze legittime e rispettabili delle dottoresse ma questa chiusura è moralmente discutibile. Speriamo che questa attenzione non venga meno, valutando anche, appena possibile, nell’ottica di organizzazione del servizio, proprio come ha auspicato la consulta, un bando vincolato per garantire un medico a Il Romito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA