Valdera, gli infermieri si ribellano ai sindaci: «Basta attacchi, fate il vostro lavoro»
Riorganizzazione delle ambulanze, dura presa di posizione del Nursind
POMARANCE. Gli infermieri respingono al mittente le critiche dei sindaci – compresi i primi cittadini Ilaria Bacci (Pomarance), Alberto Ferrini (Castelnuovo) e Matteo Franconi (Pontedera, presidente della Società della salute Valdera Alta Valdicecina) – al piano proposto dall’Asl per la riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza, sulla base delle indicazioni contenute nella delibera della Regione.
Un progetto – che è oggetto di confronto anche con le varie associazioni di volontariato e con gli stessi sindaci – che coinvolge le ambulanze cosiddette medicalizzate che attendono le chiamate per le emergenze. Attualmente ce ne sono due a Pisa, una a Cascina che si alterna con Vicopisano ma per 12 ore, una a Peccioli che è attiva di notte e una a Castelnuovo. L’idea è di mantenerne una a Pisa e sostituire l’altra con una India, cioè con solo l’infermiere a bordo. Una soluzione, quest’ultima, che riguarderebbe anche Cascina e Vicopisano, Peccioli e Castelnuovo. Mentre il medico chiamato a intervenire in caso di emergenza si muoverebbe sull’automedica degli ospedali di Pisa, Pontedera e Volterra. «Castelnuovo e Pomarance – aveva detto Bacci – sono territori enormi con una percentuale di anziani rilevante. È impensabile sostituire un medico con un infermiere».
Ora arriva la secca replica del sindacato, attraverso il segretario del Nursind di Pisa, Daniele Carbocci: «Siamo stanchi di sentirci attaccati, offesi, sviliti nel nostro profilo professionale. Soprattutto se gli attacchi non arrivano da comuni cittadini, ma da qualche sindaco dei comuni nei quali ci troviamo a lavorare quotidianamente: i sindaci facciano i sindaci e non si permettano di disquisire sulle competenze professionali degli infermieri. Di quegli infermieri tanto sviliti adesso dai signori della politica ma che sono gli stessi che ogni giorno si prendono cura delle persone in corsia, nelle strutture, sulle ambulanze, a domicilio. Fino a qualche mese fa eravamo angeli, eroi. Siamo stati incensati dagli stessi che oggi non esitano a oltraggiarci gratuitamente. Voglio ricordare - aggiunge Carbocci - che gli infermieri puntano ogni giorno a fare al meglio la loro parte nel sistema di emergenza-urgenza, non ambiscono a impadronirsi di competenze di altre professioni e soprattutto non hanno nessuna velleità di sostituire i medici nel sistema territoriale. Perorare la causa dei medici non deve essere la scusa per offendere gli infermieri. E se qualche sindaco ritiene di doversi scagliare, è bene che lo faccia contro un sistema che non funziona, non contro una figura professionale. Anche perché il rischio di certe prese di posizione è di esporre il personale infermieristico che lavora sul territorio a aggressioni».
Sul caso interviene anche il Coordinamento degli Ordini delle professioni infermiersitiche della Regione Toscana: «Non riteniamo più accettabile il clima che si sta generando in troppe zone della Regione accostando la figura infermieristica ad un depauperamento dei sistemi sanitari. Lo diciamo con forza sostenuti dai profili normativi e sopratutto dalle evidenze scientifiche, che hanno più volte sottolineato l’importanza dell’intervento Infermieristico, anche farmacologico, nelle condizioni cliniche caratterizzate nel migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti e che hanno dimostrato come gli esiti dei pazienti trattati da team infermieristici specializzati siano equiparabili a quelli trattati da team medici».
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