Il Tirreno

Pontedera

Il riconoscimento

A Cipollini e Canottieri il Premio Sandro Mazzinghi

di Paola Silvi
A Cipollini e Canottieri il Premio Sandro Mazzinghi

Al pugile morto nel 2020 sarà intitolato il largo di via del Teatro

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PONTEDERA. Il pugno più amaro della vita è essere dimenticato. Ma semmai ci fosse stato questo dubbio, non corre nessun rischio Sandro Mazzinghi che, a due anni dalla morte, sarà finalmente celebrato con tutti gli onori del caso. A cominciare dal premio in sua memoria, in scena lunedì, con ingresso libero, dalle 18 al Teatro Era, nel giorno in cui il boxer avrebbe compiuto 84 anni e per finire con l’intitolazione a suo nome, archiviata ormai da tempo la proposta di piazza Curtatone che tanto divise l’opinione pubblica, del largo di via del Teatro, davanti a via Rossini. Compresa poi la realizzazione, proprio qui, su un lato di un palazzo, di un murale che ritrarrà il grande pugile.

«Siamo riusciti a far decollare e dare seguito al percorso che avevamo pensato. Ricordare Sandro Mazzinghi – dice il sindaco Matteo Franconi – non è facile perché la sua figura riveste un’importanza enorme per Pontedera. Questo premio è la prima tappa di un iter che lo racconta e ne omaggia le imprese».

E il Premio “Mazzinghi”, alla sua prima edizione, sarà assegnato a Mario Cipollini, ex ciclista di caratura mondiale e alla Società Canottieri, guidata dal campione olimpico Leonardo Pettinari. A decidere la doppia assegnazione che vede come trait d’union delle tre discipline sportive tanto diverse, il sacrificio e i successi ottenuti, una commissione presieduta da Riccardo Minuti, consigliere comunale e amico del pugile, e composta dai figli David e Simone insieme ai giornalisti Ugo Russo e Sandro Lulli, ex Rai e Il Tirreno. «La passione per il ciclismo di Mazzinghi è nota – spiega il sindaco – ma le poche risorse di allora non gli permisero di comprare una bici. Fu così che abbracciò la boxe. Il ciclismo, di cui Cipollini è un formidabile interprete con circa 200 gare vinte, è uno sport di fatica, esattamente come il canottaggio. È per questo motivo che il premio dell’amministrazione sarà consegnato alla Società Canottieri per la capacità dimostrata da Leonardo Pettinari, più volte campione del mondo e dai suoi atleti, per l’impegno e il duro lavoro lontano dai riflettori».

Il trofeo Mazzinghi è un’opera di Mario Vincenti mentre quello dell’amministrazione è stato creato da Sarah Del Giudice. «Il premio – sottolinea Riccardo Minuti – è la conclusione di un cammino che risale a una delibera del consiglio comunale del 2020, tesa a valorizzare il ricordo di Sandro. I tempi si sono allungati ma è vero che il Comune ha dovuto affrontare molti problemi, dalla pandemia all’emergenza scolastica. Adesso siamo arrivati al traguardo e per me è stato un onore essere a capo di una commissione di estremo valore che festeggia Mazzinghi, che non solo ha fatto la storia di Pontedera ma è anche il nostro concittadino più famoso nel mondo».

Protagonista di una carriera leggendaria: 64 vittorie su 67 incontri con ben 43 ko. Ed è proprio il colpo del ko ad accomunare il pugile a Cipollini per Sandro Lulli. «Il primo lo sferrava con le volate, il secondo sul ring. Inoltre entrambi – prosegue il giornalista livornese – si sono presi la corona mondiale e si stimavano a vicenda».

«Conosco Pontedera da 40 anni – aggiunge Ugo Russo – da quando ho incontrato Sandro, un uomo di sport e un esempio per i giovani. Ha affrontato tante difficoltà nella vita ma ha sempre trovato la forza per rialzarsi, grazie ai suoi valori: l’amore per la famiglia e il rispetto per gli altri. I suoi guantoni hanno il profumo di vittoria e di onestà».

Commossi David e Simone nel ricordare il padre e l’atleta che ha saputo salire “Sul tetto del mondo”, tanto per citare il titolo del suo libro ma è riuscito pure a restare in cima. «Questo premio ci emoziona e – concludono – condividiamo la scelta di Cipollini, toscano doc e tra i migliori velocisti d’Europa. Pugilato e ciclismo scorrevano nelle vene di nostro padre. Aveva poco più di dieci quando si ruppero i freni della sua bicicletta e finì per scontrarsi con Gino Bartoli sul ponte Napoleonico. Bartali gli donò un paio di guantini da ciclista, dicendo che glieli avrebbe restituiti una volta diventato campione. Quando successe, ma con la boxe, Bartali era già un suo super tifoso». 


 

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