Il Tirreno

Pontedera

Il caso

Pontedera: la cornetteria aperta 24 ore, l’ordinanza di chiusura e le firme dei residenti. I titolari: “Provvedimento irregolare”

Andreas Quirici

	Claudio Cervoni, titolare insieme al fratello della cornetteria di via Saffi a Pontedera 
Claudio Cervoni, titolare insieme al fratello della cornetteria di via Saffi a Pontedera 

Da tempo gli abitanti del centro protestano per il chiacchiericcio e gli schiamazzi generati anche dai clienti del locale. Ma dalle parole ora si è passati ai fatti con l’esposto presentato all’amministrazione comunale

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PONTEDERA. Una raccolta di firme presentata a Palazzo Stefanelli sottoscritta da 34 persone che ha prodotto un’ordinanza su cui si stanno creando polemiche. Il destinatario di chiusura da mezzanotte alle 6 per tre mesi imposta dal Comune di Pontedera è la cornetteria di via Saffi, quella che sta aperta tutta la notte.

Da tempo i residenti protestano per il chiacchiericcio e gli schiamazzi generati anche dai clienti del locale. Ma dalle parole ora si è passati ai fatti con l’esposto presentato all’amministrazione comunale. Il risultato, però, appare un pasticcio perché i fratelli Armando e Claudio Cervoni, titolari dell’attività contestano il provvedimento. Anzi, il doppio provvedimento. Perché di ordinanze alla cornetteria di via Saffi ne sono arrivate due dal Comune nella stessa giornata. Nella prima si imponeva la chiusura a mezzanotte senza indicare un orario di riapertura. Nella seconda, invece, c’è l’indicazione delle 6 come il momento di poter riprendere l’attività, vietando da mezzanotte alle 6 la somministrazione.

I Cervoni hanno incaricato il proprio avvocato di analizzare i documenti e di reagire legalmente all’ordine di Palazzo Stefanelli. «Abbiamo due tipi di licenze, quella della somministrazione e quella del laboratorio. Quest’ultima si prefigura come quelle dei forni che lavorano di notte e possono vendere direttamente i loro prodotti. Se ci impongono la chiusura e ci vietano la somministrazione a mezzanotte è come se dicessero che non possiamo produrre cornetti. E questo non lo possono fare».

Secondo Claudio Cervoni, la risposta del locale sarà quella di «non somministrare bevande, ma di produrre cornetti e venderli direttamente alla clientela».

Insomma, una vicenda da chiarire che parte dai troppi rumori notturni, secondo i residenti che hanno effettuato prima le proteste e poi l’esposto. «Nell’ordinanza – riprende Claudio Cervoni – si legge che ci sono problemi di schiamazzi. Solo che avvengono sul marciapiede e nelle strade vicine alla cornetteria. Ma oltre al cartello in cui chiediamo alla clientela di non fare confusione di notte non possiamo fare altro».

I due fratelli ricordano anche i tanti controlli subiti dalle forze dell’ordine da quando hanno aperto la loro attività a Pontedera: «Sono venuti tutti, anche la domenica pomeriggio, senza trovare problemi nella documentazione. Anche il livello d’insonorizzazione del locale rientra nei parametri di legge. Ma questa a noi sembra una vera persecuzione e abbiamo intenzione di far valere le nostre ragioni».

Ora ci sarà da vedere anche la risposta di Comune e forze dell’ordine rispetto al comportamento dei i fratelli Cervoni.


 

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