Addio al cavaliere Arzilli decano dei cuochi e mago della stracciatella
San Miniato: era il fondatore del ristorante Genovini
San Miniato. Addio all’alfiere del tartufo, San Miniato perde Dino Arzilli. Il decano dei cuochi sanminiatesi, legato per una vita al prestigioso ristorante Genovini a Balconevisi, è venuto a mancare ieri ad 82 anni. Una vita di duro lavoro che ebbe una svolta alla fine degli anni ‘60, quando con i fratelli apri la bottega lungo la strada per Corazzano, a cui poi si aggiunsero il distributore e la trattoria. Quest’ultima, poi, divenne con lui in cucina un punto di riferimento per tutti gli amanti del tartufo, protagonista della celebre stracciatella.
Una ricetta fatta a regola d’arte che Arzilli negli anni ha portato anche in giro per il mondo insieme a varie delegazioni e vetrine della cucina italiana, dalla conviviale con cui Romano Prodi passò le consegne di presidente della Commissione europea al portoghese José Manuel Durão Barroso a Bruxelles fino a Miami, a Chicago, a Francoforte, in Irlanda, in Russia. Una vita da alfiere del gusto che gli valse anche il riconoscimento più ambito per uno chef: il “Coco cocorum”, il miglior cuoco dei cuochi, quale ambasciatore del gusto toscano e sanminiatese. Nel 2012, poi, la nomina a Cavaliere della Repubblica da parte del presidente Giorgio Napolitano. «Un luogo, il suo ristorante, famoso non solo a San Miniato, ma in tutta la Toscana e oltre – lo ha voluto ricordare il sindaco di San Miniato Simone Giglioli –. Aperta nel 1968, la bottega Genovini fu uno dei primi lavori dell’architetto sanminiatese Lanfranco Benvenuti, che fu impreziosito dal dipinto “La cena dei poeti” al suo interno. Un dipinto realizzato dai pittori sanminiatesi Giorgio Giolli e Gianfranco Giannoni. Ma Arzilli era un cuoco, non si chiamavano ancora chef. E il suo nome è legato al tartufo, del quale è stato ambasciatore nel mondo.
Dino Arzilli era sempre pronto a collaborare per far crescere il nome di San Miniato e per portare il nome del suo tartufo ovunque ce ne fosse necessità. Se San Miniato è conosciuta a livello nazionale e internazionale è anche per il lavoro di professionisti come lui. Grazie Dino per tutto quello che hai fatto e per aver portato San Miniato e il tartufo nel mondo. Insegnerai agli angeli a fare la “tua” stracciatella».
Lascia la moglie e i figli Mauro e Cristina, che continueranno l’attività di famiglia. Il funerale si terrà lunedì 21 giugno alle 9 a Balconevisi. —
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