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Accordo tra Comuni in aiuto del turismo all’aria aperta

Accordo tra Comuni in aiuto del turismo all’aria aperta

LAVORIA. Il turismo all'aria aperta e dei campeggi può essere volano di sviluppo economico. Sul territorio qualcosa inizia a muoversi e da qualche mese sei comuni dell'area pisana (Calci, Crespina...

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LAVORIA. Il turismo all'aria aperta e dei campeggi può essere volano di sviluppo economico. Sul territorio qualcosa inizia a muoversi e da qualche mese sei comuni dell'area pisana (Calci, Crespina Lorenzana, San Giuliano Terme, Volterra, Vecchiano e Vicopisano), insieme ad altri comuni toscani, hanno sottoscritto il protocollo per lo "sviluppo sostenibile del buon vivere all'aria aperta in Toscana". Un progetto che punta a migliorare le strutture ricettive e promuovere questo tipo di turismo sostenibile.

Ne parliamo con Paolo Bacci che è un addetto ai lavori: è proprietario della Caravan Bacci di Lavoria. Le parole del presidente del Consiglio Matteo Renzi durante l'inaugurazione dello stabilimento Laika lo scorso febbraio hanno ridato la carica all'intero settore. Che non comprende solo le aziende produttrici dei mezzi, ma anche e soprattutto le strutture ricettive come i campeggi.

«Come ha detto Renzi nel suo intervento del 26 febbraio - spiega Bacci - oggi chi viaggia su strada per visitare i nostri luoghi, lo fa a bordo di mezzi super tecnologici. L'investimento iniziale dei proprietari può anche essere esoso, ma è ripagato dalla possibilità di recarsi in posti e paesi estromessi dal circuito tradizionale. È un turismo di qualità».

Uno studio dell'Università di Pisa commissionato da Tass (Sistema Turismo Sostenibile all'Aria Aperta) rileva che i "veicoli ricreazionali" sono da considerarsi a basso impatto ambientale, poiché "il turismo in camper arriva a produrre il 65% in meno di Co2 rispetto alla formula auto+hotel". Non solo, anche la spesa del camperista medio è da non sottovalutarsi, poiché si attesta intorno alle 50 euro giornaliere pro capite.

«Questo significa - continua Bacci - che il turismo all'aria aperta va considerato come un bene da incentivare. Il camperista, ma anche chi campeggia, frequenta bar, ristoranti, supermercati e negozi dei luoghi che visita o dove pernotta. A questo punto diventa necessario migliorare le aree di sosta, per renderle più gradevoli e funzionali. Per fare questo, deve cambiare la mentalità di chi amministra».

Carlo Palotti

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