Studente morto sotto il treno, gli amici lo piangono sul luogo dell'investimento
Calcinaia: la famiglia e gli amici si interrogano sui motivi della disperazione del giovane. Un adolescente senza particolari problemi
CALCINAIA. Non un messaggio lasciato alla famiglia o un biglietto di addio. Eppure il pomeriggio di sabato 10 lo studente di 16 anni (da compiere il prossimo maggio) di Fornacette è uscito di casa e ha deciso di trascorrere il pomeriggio da solo. Gli amici andavano a Cascina a vedere una partita di calcio. Lui che, probabilmente stava pensando da tempo a come mettere fine alla sua breve vita, è rimasto da solo. Ha raggiunto i binari della ferrovia, vicino al centro di Fornacette, e si è lasciato travolgere dal treno portando con sé il suo segreto.
La causa di quel male di vivere che lo ha spinto a cercare la morte. Ha passeggiato lungo i binari e quando ha visto arrivare il treno delle 16.45 da Pisa per Firenze lo studente dell’istituto Fermi di Pontedera ha messo in atto il suo proposito. Si è piegato sulla gambe in mezzo ai binari: l’impatto con il treno è stato devastante e lo studente è morto all’istante. Una morte che lascia senza parole e non solo perché a uccidersi è stato un ragazzino. Nessuno, i familiari non si danno pace anche per questo, aveva colto un segnale di disagio, un comportamento che potesse far pensare al peggio.
La madre del ragazzo, quando ha visto arrivare a casa la polizia e i carabinieri, non immaginava nemmeno lontanamente che da quel momento la sua vita sarebbe cambiata. Disperata, la donna ha chiesto di vedere gli oggetti del figlio che erano stati trovati lungo i binari. Sulla tragedia sono in corso le indagini della Polizia ferroviaria. I carabinieri, già sabato sera, dopo avere sentito i familiari, a cominciare dai genitori e dalla sorella dello studente, hanno parlato con gli amici di Fornacette della vittima.
“Non aveva problemi particolari”, è stata la risposta dei ragazzi sentiti. Risposta che alcuni di loro hanno ripetuto anche domenica 11 tornando nel luogo dove l’amico si è ucciso. Una processione di ragazzi che stentano a credere alla realtà. Per l'amico sono state accese candele ed è stato realizzato uno striscione. “A scuola non aveva risultati eccellenti ma nemmeno disastrosi, come tanti altri di noi. Non abbiamo capito, non ci sembrava che avesse problemi. Era un carattere solitario, come ce ne sono tanti”, dicono, addolorati per la tragedia. La vittima conosceva l’altra studentessa di Fornacette trovata morta nell’Arno, poche settimane fa. “Non si frequentavano - dicono gli amici - si conoscevano come può succedere nei paesi, niente di più”.
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La sera prima della tragedia era stato all’oratorio, era apparso sereno. Nessuno aveva notato se il ragazzo era angosciato da qualcosa. “Conosco il ragazzo, era amico di mio figlio - dice Alberto Messerini, vice comandante della polizia locale dell’Unione Valdera - quando lo studente è stato investito dal treno sono stato contattato in quanto chi si occupa delle indagini ha visto che potevo conoscerlo. Siamo rimasti scioccati, ci sembra veramente incredibile. E’ un ragazzo che non aveva particolari problemi, affidabile e tranquillo. Nessun segnale, niente che potesse fare pensare a questa grande tragedia che ci fa sentire tutti vicini alla famiglia. Anche i ragazzi sono rimasti sconvolti”.
Forse alcune risposte potranno arrivare, nei prossimi giorni, dal telefono della vittima, trovato accanto ai binari e sequestrato. La salma è stata trasportata a medicina legale, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si indaga nella vita della vittima a cominciare dalle sue passioni, per la musica rock e metallara.