Il Tirreno

Pontedera

«Madre Chiesa non mi è piaciuta» le accuse di Don Desii. Saltano nozze e comunioni

Elisabetta Arrighi

Due parroci, tre anni di litigi: uno se ne è andato da solo, l'altro è stato rimosso dall'arcivescovo

10 febbraio 2007
3 MINUTI DI LETTURA





La facciata del Duomo, con le sue colonne austere, domina la piazza dove il veloce andirivieni serale “guarda” al vicino corso dello shopping. Un tranquillo pomeriggio di febbraio, con il cielo gonfio di nubi che all'ora del tramonto manda a occidente bagliori rosseggianti.

La quiete dopo la tempesta che sta lacerando, a Pontedera, la comunità cattolica raccolta attorno alla parrocchia del Duomo che fino a pochi giorni fa era guidata da due co-parroci, don Stefano Serafini, che ha lasciato l'incarico di sua volontà lo scorso 17 gennaio, e don Claudio Desii, rimosso dall'arcivescovo di Pisa monsignor Alessandro Plotti che per questa decisione è stato contestato domenica durante la messa da lui presieduta, quando sono comparsi sulle colonne della navata cartelli contro il trasferimento.

Una contestazione - mentre don Desii è in attesa di una nuova destinazione o di un diverso incarico - che ha poi portato alcuni parrocchiani a scrivere una lettera di scuse all'arcivescovo, mentre le polemiche non si placano.

Divergenze fra i due co-parroci rispetto ad alcuni progetti riguardanti beni immobili della chiesa e contrasti sulla gestione della parrocchia stessa: questi i motivi, stando ai “si dice”, alla base della vicenda che, ora, sta sconvolgendo la vita di parecchie famiglie. Sospesi i corsi prematrimoniali, sospesa la cerimonia (fissata in marzo) della prima confessione dei bambini che si preparano a ricevere l'Eucarestia, sospese le stesse prime comunioni in agenda per il 28 aprile. Ieri sera, fino a notte inoltrata, nel salone dell'oratorio del Duomo, famiglie e catechisti si sono confrontati su queste problematiche. Alcuni catechisti hanno espresso la volontà di lasciare la loro missione.

Don Desii, dopo l'ultima celebrazione di domenica scorsa, non è più a Pontedera. Qualcuno, che lo descrive come un prete dalla forte (e talvolta colorita) personalità, dice che in questi giorni è ospite della madre, in un paese della Valdera. Altri sostengono invece che sia a Pisa, a disposizione del vescovo. Parliamo con lui al cellulare, per la prima volta.

Come si sente, cosa prova - chiediamo - dopo la tempesta mediatica di questi giorni? «Siamo persone, noi sacerdoti, che operiamo a contatto con la gente, quindi in qualche modo siamo uomini pubblici. Vivo, in queste ore, il disagio che si avverte quando si diventa ciò che si dice di noi», risponde don Desii. «Sono stato rimosso dall'incarico, come può succedere ad esempio a un dirigente di azienda... Quanto accaduto - prosegue il preposto - per circostanze e vissuti diversi ha fatto opinione. Non è cosa solita che si intervenga così».

Tre anni di lavoro, co-gestito con l'altro preposto, don Serafini, che ha abbandonato di sua volontà da tre settimane. «Aneliti di speranza e risultati buoni. C'erano contatti con la popolazione, godevamo fiducia. Abbiamo ripreso, rispetto al passato, rapporti con le famiglie, con i giovani, con i bambini. E' stato iniziato, favorito e supportato un percorso - spiega don Claudio - Abbiamo avuto un ruolo pedagogico, educando i bambini e scegliendo la domenica per il catechismo, il giorno del Signore».

«Prima di imporre le regole - sottolinea il sacerdote - preferivamo incontrare le persone, ascoltarle, lavorare sulle frontiere delle culture». Scelte che ai cattolici più intransigenti - questo lo dicono in molti a Pontedera - non sono andate giù. Chiesa dell'osservanza da una parte, «rispetto ad una nuova Chiesa che può nascere», sottolinea don Desii. Una situazione delicata e difficile, dove «cogli una serie di problematicità - dice - e l'aspetto istituzionale delle cose».

«Ma mai può insinuarsi il pensiero di lasciare la Chiesa - risponde ad una precisa domanda don Claudio Desii, 57 anni di età e 31 da sacerdote - Alla Chiesa devo tutto e per me è come una madre, e come può accadere qualche volta anche le madri possono piacere di meno».

Primo piano
L’allerta meteo

Maltempo, in Toscana vento forte: onde alte 4 metri, allagamenti e alberi caduti. A Livorno stop ai traghetti – Video