Pienone all’Imperiale per la Fabo Herons. Una serata da cinema
La festa dei termali a 10 giorni dal campionato
MONTECATINI. “Ooo siete al cinemaaa” intonava un vecchio coro al Palaterme qualche epoca d’oro fa. Ieri sera nella prima e gremita sala dello storico cinema teatro Imperiale della famiglia Lavarini il motivetto si è fatto realtà, per la presentazione della Fabo Herons Montecatini 2023/24 pronta al debutto nel campionato di serie B Nazionale, al via il 1° ottobre. La trama della pellicola di quest’anno è ancora tutta da scoprire, ma il cast guidato dalla regia di coach Barsotti – con 7 attori confermati e 3 nuovi, di cui 2 già affermati come Benites e Sgobba – fa sperare in un ottimo “incasso”. Del resto la casa di produzione, che in questo giochino di paragoni tra la pallacanestro e il grande schermo sarebbe la società, in soli due anni e poco più di vita ha scalato praticamente due categorie. Dalla C Gold alla nuova B1, con una rosa di aziende sostenitrici sempre più folta (ad ora 84) e un seguito crescente di spettatori, come dimostrano gli oltre 400 abbonamenti sottoscritti finora. Come co-conduttori d’eccezione a coadiuvare il volto di Tvl Leonardo Cecconi, il play della Fabo Marco Giancarli – primo airone della storia dal 2021 – e Diletta Nerini, bandiera, giocatrice (in B) e istruttrice della Nico Basket, realtà femminile compresa nell’universo Herons. Un’alternanza frenetica di tesserati sul palco e proiezioni video, con contributi di aficionados della prima ora, ricordi e immagini emozionanti sull’ultimo biennio ma anche sulla storia dello Sporting Club, con un pensiero commosso ad Aldo Olivieri. «Quando si vince mi piace abbracciare l’allenatore Federico Barsotti, lo stimo tantissimo» le affettuose parole di Lionello Mei, tra i tifosi rossoblù più longevi. Ci sono anche il saluto da mediaset del giornalista termale Sandro Sabatini e quello in presenza del sindaco Luca Baroncini. Non potevano poi mancare le due leggende Andrea Niccolai e Mario Boni. «Si parla spesso della profondità delle squadre – dice il primo - ma quello che mi colpisce di più è la profondità della struttura di questa società, assieme all’appartenenza alle radici». «In due anni abbiamo vinto 58 gare su 76 ufficiali – così coach Barsotti presentato e intervistato da Giancarli - ma queste vittorie derivano da una cultura della sconfitta che abbiamo sempre avuto. Dovremo essere bravi anche quest’anno a crescere e migliorare nelle difficoltà, così continueremo a toglierci tante soddisfazioni». E poi largo ai giocatori: mentre Benites ironizza: «sono venuto qui perché è bene giocare per Federico che averlo contro», capitan Natali elogia i suoi idoli Boni e Niccolai, che ha avuto modo di incrociare da giovanissimo. «Trovarsi qui dopo 27 mesi e due categorie sopra è un sogno, che noi dobbiamo cullare perché nello sport vince chi osa sognare di più» la chiosa del presidente Luchi, con una dedica anche al tema della sostenibilità (vedi il progetto Foresta Herons).
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