«Il palazzetto è luogo di rispetto e socialità. Ora ci tuteleremo»
Luchi: «Episodio inqualificabile»
LIVORNO. Prima ancora che finisse la partita, il video della spinta subita da Chiera già circolava. Ma ai dirigenti della Fabo Herons Montecatini non è servita alcuna prova tv: c'erano e hanno assistito dal vivo, reagendo immediatamente con forte indignazione. «Quello che è successo a Livorno è inqualificabile – le prime dichiarazioni a caldo del presidente rossoblù Andrea Luchi, aggredito verbalmente da alcuni tifosi locali all’uscita del PalaMacchia – il rettangolo di gioco è da sempre un luogo sacro, inviolabile. Ci tuteleremo in tutte le sedi previste dalla legge e chiediamo tutela alle istituzioni sportive. È l’ora che certi episodi vengano eliminati, non intendiamo subire in silenzio».
Ieri è stata una giornata di attesa e riflessioni. Cominciata con la protezione di Adrian Chiera, che di comune accordo con la società non ha fornito alcuna versione. Poi il provvedimento del giudice sportivo, arrivato all'ora di pranzo e accolto dal popolo Herons (i dirigenti non commentano) come un incomprensibile atto di indulgenza nei confronti della società di casa. Anche per il precedente capitato alla Libertas Livorno durante gli ultimi playoff contro Desio, con tre giornate di squalifica del campo e due tifosi “daspati” per un simile gesto nei confronti di un arbitro. Nel pomeriggio infine le scuse “parzialmente pubbliche” (nessuna nota ufficiale sui social, ad esempio) della società livornese. «L’episodio si commenta da solo – riflette a mente fredda Luchi, che dell’accaduto ha subito avvisato i vertici di Lnp e Fip – stavolta la vittima siamo stati noi ma poteva e può essere chiunque, perciò c’è da fare un salto di qualità. Nelle nostre gare interne non è mai successo nulla e non credo sia un caso, se un nostro tifoso colpisse un giocatore avversario prenderemmo noi per primi provvedimenti. Per fortuna il nostro atleta non si è fatto male, ma il palazzetto dev’essere un luogo di aggregazione, socialità, educazione, condivisione, fratellanza e rispetto, non un posto dove si alzano le mani. Infatti quando dodici giorni fa la Pielle è venuta al Palaterme per l’amichevole l'abbiamo accolta nel migliore dei modi». Ancora riserbo su eventuali azioni legali in ambito federale e ordinario, Luchi ne fa prima di tutto una questione di etica, valori e cultura sportiva.
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