Pistoia, furto di aceri ai Vivai Trinci: «Ci sentiamo indifesi» – Ladri ancora in azione: è allarme
Natale e le settimane pre-primaverili i periodi più a rischio
PISTOIA. Periodo festivo, tempo di sorprese, alcune piacevoli, come i regali di Natale, altre decisamente amare, come quelle che – soprattutto in questo momento dell’anno – si trovano davanti i vivaisti. Il periodo che precede il Natale, così come quello immediatamente prima della primavera, è una delle due fasce temporali in cui le produzioni dei vivai entrano in modo particolare nel radar dei ladri, e il motivo è abbastanza logico: alimentare il mercato di chi regala fiori o piante in questo momento dell’anno, e alimentare il mercato degli allestimenti dei giardini nel periodo del risveglio primaverile.
Così, a pochi giorni dall’episodio di Canapale, questa volta è un vivaio della zona di Ramini a fare la conta dei danni. È il caso dei Vivai Trinci, a Ramini. Qui i titolari hanno avuto una brutta sorpresa, quando sono andati nella parte di azienda dedicata alla produzione di aceri, piante di una bellezza eccezionale che possono rappresentare appunto anche un regalo bello e originale: un centinaio le piante prese di mira. «Le piante erano in vaso – spiega Lisa Trinci – i ladri le hanno sbarbate e hanno fatto un mucchio pronto per essere caricato. Forse è passato qualcuno e si sono spaventati e sono fuggiti, e la maggior parte delle piante le hanno abbandonate».
Ladri che alla fine hanno raccolto un bottino limitato, ma sicuramente esperti, al punto da sapere che quella pianta può essere privata del cosiddetto “pane di terra” (ossia la zolla che circonda la radice) e ripiantata senza che la stessa soffra. Così, per poterne caricare di più, gli autori del furto hanno preferito togliere gli aceri dal vaso, ammucchiarli, e quindi caricarli. Per fortuna però qualcosa o qualcuno li ha spaventati e i ladri sono fuggiti lasciando gran parte delle piante sbarbate e pronte per essere caricate su un furgone. Alla fine il danno economico è stato tutto sommato limitato rispetto a quello che avrebbe potuto essere, ma si tratta di una ben magra consolazione: «Si tratta di un furto da 2.500-3.000 euro – prosegue Lisa Trinci, la quale ha presentato denuncia ai carabinieri – ma il vero problema è che davanti a episodi come questi, al di là di tutto il lavoro necessario per risistemare e invasare nuovamente le piante, ti resta l’amaro in bocca, ti senti indifeso. Abbiamo anche fatto una riunione in prefettura su questo fenomeno, ma è anche è difficile pensare a quali strategie adottare per fermarli».
Questo per la natura stessa dei vivai, che si estendono per ettari, quindi con molte aree lontane da presidi naturali di “vigilanza” come possono essere le abitazioni. Certo, si possono adottare le telecamere, ma spesso non basta, come dimostra l’episodio avvenuto appena la scorsa settimana al circolo di Canapale, “visitato” da ignoti arrivati su un furgone pick up, un Fiat Strada: in quel caso le telecamere hanno sì ripreso la targa, ma è servito a poco, se non a scoprire che si trattava di un mezzo che era stato appena rubato.
Un colpo che potrebbe essere collegato con quello messo a segno contro i vivai Trinci: il pick up, infatti, era stato rubato da sempre da un vivaio. In questo caso l’Agricola Pierucci di via Galcigliana. Lo stesso mezzo è stato poi ritrovato poco distante, davanti a un altro vivaio: i banditi infatti avevano deciso di cambiare veicolo, abbandonando il pick up per rubare un furgone, evidentemente più adatto ai loro scopi. Quindi si trattava di una banda abituata a muoversi nelle zone, spesso lontane da occhi indiscreti, dei vivai. E non è escluso che il furgone rubato in quell’occasione sia lo stesso usato per il colpo mezzo a segno a Ramini. La scoperta del furto di aceri è avvenuto solo alcuni giorni dopo, certo, ma si trattava di piante che in questo periodo dell’anno non hanno bisogno di cure particolari, e quindi quella zona del vivaio è poco frequentata. Quindi non è escluso che il furto risalisse anche a diversi giorni prima, magari a quello stesso fine settimana del raid che ha coinvolto anche il circolo Mcl di Canapale (da dove sono spariti il fondo cassa e diverse bottiglie di vino). Fortunatamente le condizioni meteo, tra pioggia e umidità, hanno permesso alle piante di superare indenni anche un periodo di “radici all’aria” che potrebbe essere durato alcuni giorni.
E questo furto fa seguito a un’altra serie di episodi che, nei giorni scorsi, hanno coinvolto anche un altro vivaio della Piana Pistoiese da cui sarebbero state sottratte centinaia e centinaia di piante di magnolia.
Da capire, oltre al come difendersi, il destino della refurtiva: un’ipotesi diffusa vuole che queste piante siano destinate ai mercati dell’Europa dell’Est, ma non è escluso che vadano a rifornire commercianti senza scrupoli in altre zone del nostro Paese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
