Il Tirreno

Pistoia

La decisione

«Prof, posso andare in bagno?» a Pistoia alle medie scatta il “registro uscite” con un limite – Niente furbetti alle interrogazioni

di Tiziana Gori

	Niente più "furbetti" del bagno 
Niente più "furbetti" del bagno 

Ma il preside Alberto Ciampi spiega: «In molte occasioni i servizi igienici sono stati ritrovati in condizioni non accettabili: scritte, sporcizia intenzionale, uso improprio degli ambienti»

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Una decisione «non punitiva, ma organizzativa ed educativa». La scuola si prende l’onere di organizzare e cerca di educare, senza velleità punitive. Concetto che oggi molte famiglie sembrano faticare a metabolizzare, tra notizie di insegnanti aggrediti verbalmente e, in alcuni casi, fisicamente da genitori che ritengono i propri figli vessati e incompresi.

Il dirigente scolastico

Il dirigente dell’Istituto Comprensivo “Enrico Fermi” di Serravalle, in provincia di Pistoia, Alberto Ciampi, 49 anni, laureato in Papirologia e con un passato da amministratore comunale ad Agliana, si stupisce del risalto avuto tra i genitori dalla circolare emessa il 28 novembre e in vigore dal 1° dicembre.

Il registro delle uscite

Da lunedì 1 dicembre, nelle scuole secondarie (scuole medie, ndr) di Casalguidi e Masotti, ogni classe ha un registro che annota le uscite degli studenti per andare in bagno. Non più di due durante il mattino, al di fuori dell’intervallo.

Le motivazioni

La necessità nasce dall’eccessivo ricorso ai servizi igienici. «Ci sono dei problemi, ho cercato di organizzare le cose in maniera diversa per risolverli», spiega Ciampi nella circolare 141 inviata alle famiglie.

Età e comportamenti degli studenti

Tra gli 11 e i 14 anni, età di crescita e ribellione, la richiesta di andare in bagno può diventare un modo per sfuggire a lezioni o interrogazioni. Gli insegnanti spesso cedono, ma i bagni risultano sempre più sporchi e imbrattati.

Problemi di igiene

«In molte occasioni – spiega il preside – i bagni sono stati ritrovati in condizioni non accettabili: scritte, sporcizia intenzionale, uso improprio degli ambienti». I collaboratori scolastici devono intervenire con pulizie straordinarie, durante le quali i bagni restano chiusi. Le famiglie hanno espresso disagio per questa situazione.

Interruzioni della didattica

In numerose classi è stata osservata una frequenza eccessiva e non motivata delle uscite, con interruzioni della didattica e spostamenti non necessari nei corridoi.

Regole e limiti

L’uscita per il bagno deve essere considerata eccezionale, legata a un reale bisogno. È vietata durante i compiti in classe e inopportuna durante le spiegazioni. Ogni classe ha ora un registro delle uscite, con massimo due al mattino fuori dall’intervallo. Gli studenti con certificazioni mediche sono esonerati. «I dati raccolti – specifica Ciampi – serviranno solo a individuare eventuali abusi e intervenire in modo educativo, coinvolgendo le famiglie».

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