Pistoia, «C’è una frode in corso»: si fingono carabinieri e rubano oltre 30mila euro. Spoofing e truffe: come difendersi
Due casi a San Marcello Piteglio: le vittime erano convinte di trasferire i soldi su “conti sicuri”. Denunciate tre persone
SAN MARCELLO. I carabinieri della stazione di San Marcello Piteglio (Pistoia) hanno denunciato tre persone, ritenute responsabili di due distinte truffe ai danni di cittadini della zona. Le indagini, avviate a luglio in seguito alle denunce presentate dalle vittime, hanno permesso di identificare gli intestatari dei conti correnti su cui era stato trasferito il denaro sottratto: una somma complessiva di 33.400 euro.
La truffa del “finto carabiniere”
Il raggiro, messo in atto con la tecnica del cosiddetto "finto carabiniere”, spiegano gli investigatori, è stato messo in atto attraverso l'uso di sofisticate tecniche di spoofing, che consentono di far apparire sul telefono della vittima numeri riconducibili a reali comandi dell'Arma dei carabinieri. In entrambi i casi, gli autori si sono finti marescialli dell'Arma per guadagnarsi la fiducia degli interlocutori. Nel primo episodio la vittima, un uomo nato nel 1976, è stata contattata da una persona che, utilizzando un numero fisso corrispondente a quello del comando della compagnia dei carabinieri di San Marcello Piteglio, si è presentato come maresciallo impegnato in una presunta operazione antifrode. Con la scusa di mettere al sicuro i propri risparmi, la vittima è stata indotta a trasferire 23.500 euro su un conto “protetto”. Nel secondo caso la truffa è cominciata con un sms allarmante che segnalava una presunta transazione sospetta. La vittima, nata nel 1961, ha contattato il numero indicato nel messaggio, ricevendo istruzioni da un altro sedicente maresciallo dei carabinieri. Per evitare la presunta clonazione delle sue carte, la persona è stata convinta a effettuare diversi bonifici, per un danno totale di 9.900 euro. A rafforzare l'inganno, una seconda telefonata, da un numero fisso riconducibile al comando provinciale dei carabinieri di Pistoia, ha confermato l'identità del primo interlocutore. Proseguono gli accertamenti dei carabinieri, coordinati dalla procura di Pistoia, per chiarire se gli indagati siano coinvolti in ulteriori episodi simili. In una nota i carabinieri rinnovano l'invito alla cittadinanza a prestare massima attenzione a simili tentativi di truffa, ricordando che le forze dell'ordine non richiedono mai telefonicamente trasferimenti di denaro, né dati bancari.
I consigli per non “cadere” nella truffa
- Diffidare sempre di richieste telefoniche urgenti di denaro
- Verificare l'identità di chi si presenta alla porta di casa come appartenente alle forze dell'ordine o rappresentante di enti pubblici, che in nessun caso richiedono il pagamento di somme di denaro e tanto meno chiedono la consegna di gioielli e valori
- Non fornire mai dati personali o bancari al telefono o via email
- In caso di dubbi, contattare immediatamente il numero unico di emergenza 112
- Denunciare sempre, anche nel caso di semplici tentativi di truffa