Il Tirreno

Pistoia

Il lutto

Muore ex calciatore arancione e del Toro: addio a Silvano Lombardi

di Stefano Baccelli
L'ex calciatore e dirigente
L'ex calciatore e dirigente

Tantissimi i ricordi dal mondo del pallone: «Ti voglio ricordare così, quando con quei tuoi piedi magici e potenti facesti il gol al Signa»

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PISTOIA. Lutto nello sport: è mancato lunedì pomeriggio, 21 luglio, all’età di 73 anni Silvano Lombardi, figura moto nota ed importante del mondo del calcio. Si è spento al San Jacopo in cui era ricoverato da alcuni giorni. Qualche anno fa Silvano era stato colpito da leucemia. Fino a poco tempo fa usciva di casa in apparenti buone condizioni fisiche e non era difficili incontrarlo con il suo inseparabile cagnolino. Le importanti cure cui si era sottoposto avevano indebolito le sue difese e alla fine è mancato per un’altra patologia. Lascia la moglie Alessandra Gasperini e la figlia Carolina.

I ricordi

Così lo ricorda il presidente dell’Ac Capostrada, Luca Fontana: «Perdo un amico carissimo, una persona di qualità umana fuori dal comune: era un uomo allegro, di gran compagnia che sapeva interpretare alla perfezione il nostro spirito. Indimenticabile la sua risata che metteva a tutti in buon umore. Con noi ha collaborato per intero decennio occupandosi di tante squadre con grandissima professionalità». Attaccatissimo a Silvano era anche Massimiliano Toracca, che del Capostrada è il segretario. A Silvano era legato da vincoli di amicizia molto più forti e da una vaga parentela (marito di Antonella, sorella della moglie): «Per me era come un familiare stretto, avevamo un ottimo rapporto e la comune passione per il calcio» rivela. «Dopo la prima diagnosi di malattia si era un po’ ritirato dell’attività sportiva, ma non dalla passione. Parlava sempre volentieri della società e dei ragazzi. Era un allenatore con il patentino Uefa B e si è impegnato molto anche nella scuola calcio».

«Una persona speciale», è l’aggettivo che regala Ferdinando Bernardini, ex compagno di squadra alla Pistoiese. «Silvano era in campo con me quando debuttai in Serie C in maglia arancione a Ravenna nell’ultima gara di campionato il 14 Giugno 1970». Così lo stesso Bernardini su Facebook: «Ciao Silvano, ti voglio ricordare così. Quando con quei tuoi piedi magici e potenti facesti questo bel gol al Signa! Sei stato un gran bel giocatore di quell'epoca ma principalmente un grande amico vero come lo eravamo tutti fra di noi e per la nostra amata squadra arancione».

Il libro di Athos Querci sulla storia arancione indica che Lombardi abbia giocato 9 partite di campionato con la casacca della Pistoiese senza segnare. L’immagine di Pistoiese - Signa 2-1 del 1970 di cui parla Bernardini non era una contesa di campionato. Lombardi è ricordato come un centravanti di gran prestanza e potenza. Da promessa del vivaio arancione scoperta dal mitico Tito Bini fu trasferito alle giovanili del Torino dove restò per un paio di annate, ma il sogno di una carriera sotto la Mole sfumò dopo due stagioni. Ci fu il ritorno alla Pistoiese e successivamente l’approdo alla Banca Commerciale di Prato in cui nello stesso periodo fu assunto anche un compagno di squadra cui era legatissimo, Luciano Livi.

Nel frattempo proseguì fino a tarda età una dignitosa carriera nelle squadre dilettantistiche in cui spicca la sua militanza nel Quarrata. «Silvano detiene il record di palii calcistici dei rioni vinti alla guida del Grifone: ben 8», ricorda Toracca. Nel rione di Porta al Borgo fu il pupillo di Marco Gasperini, figlio del popolare Roberto, indimenticato super tifoso della Pistoiese. Marco Gasperini fratello di sua moglie Alessandra era il presidente del Grifone quando scomparse improvvisamente all’età di 65 anni nel 2016. Il legame di Silvano alla famiglia Gasperini andava oltre la parentela. Lui stesso aveva legami di amicizia con Giampiero, neo tecnico della Roma e pure lui ex calciatore arancione. L’allenatore giallorosso e Marco Gasperini erano cugini. Ancora Bernardini: «Ci siamo incontrati poco più di un mese fa. Non lo vidi male. Inevitabilmente il nostro colloquio si diresse dritto verso il calcio. Parlammo dell’approdo del “Gasp” alla Roma. Mai avrei immaginato che quella sarebbe stata la nostra ultima chiacchierata».

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