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Pistoia, alunna minorenne molestata a scuola: arrestati insegnante e preside


	Un caso in una scuola di Pistoia
Un caso in una scuola di Pistoia

L’accusa verso il professore è quella di palpeggiamento e tentativi di baci con violenza. L’indagine partita dopo la denuncia della madre: sul cellulare della figlia delle chat dal contenuto esplicito

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PISTOIA. Un caso choc colpisce ancora lo scuola. Il secondo in due giorni in Toscana, dopo quello di Pontedera. A Pistoia un insegnante e una preside sono stati arrestati per un caso di molestie nei confronti di una studentessa minorenne. Succede in un istituto superiore di Pistoia: per i due sono scatti gli arrestati domiciliari con braccialetto elettronico.

Gli arresti

Il professore è accusato di palpeggiamenti e tentativi di baci con violenza, mentre l’accusa nei confronti della preside è quella di aver aiutato il docente nell’eludere le investigazioni delle autorità competenti. Le misure cautelari nei confronti dei due sono scattate su ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pistoia, Luca Gaspari, al termine del lavoro d'indagine portato avanti dai carabinieri e diretto dal sostituto procuratore Chiara Contesini.

Un caso inquietante che arriva a poche ore di distanza dall’arresto di un professore che lavora in una scuola di Pontedera.

La denuncia della mamma

L'indagine è partita lo scorso novembre, a seguito della denuncia presentata dalla mamma di una studentessa minorenne, che avrebbe trovato sul cellulare della figlia delle chat dal contenuto esplicito con il docente.

Le posizioni degli arrestati

Interrogata dagli inquirenti, l'adolescente avrebbe raccontato - secondo quanto ricostruito - di essere stata costretta dal professore a subire dei palpeggiamenti del fondoschiena in orario scolastico. Lo stesso professore - prontamente sospeso dal Provveditorato agli studi - che in un paio di occasioni avrebbe anche provato a baciarla, sempre a scuola.

Diverso il quadro del coinvolgimento della dirigente scolastica: l'accusa nei suoi confronti sarebbe quella di aver ostacolato le indagini in corso, anche attraverso una segnalazione pregiudizievole della presunta vittima delle violenze. Non solo: la stessa preside, sempre secondo l’accusa, avrebbe indebitamente avvertito il professore della denuncia che pendeva sulla sua testa, proprio durante lo svolgimento del lavoro degli inquirenti.

Maxi indagine

L'indagine portata avanti dai carabinieri si è conclusa soltanto nei giorni scorsi. L'ordinanza emessa dal giudice Gaspari, sulla base del lavoro portato avanti dalla pm Chiara Contesini, poggia su oltre milleduecento pagine di materiale raccolto: una mole documentale importante che adesso è al vaglio degli avvocati difensori, che presto potrebbero presentare ricorso contro le misure cautelari emesse nei confronti dei rispettivi assistiti. Intanto la vicenda è inevitabilmente trapelata tra le mura dell'istituto coinvolto, generando un misto di stupore e preoccupazione tra docenti e studenti.

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