Pistoia, ritrova la gatta dopo quasi un mese: «Un particolare è stato fondamentale»
Quando le speranze erano perse, due donne hanno riconosciuto la micia: il racconto
QUARRATA. La perseveranza è stata premiata. Perseveranza e tenacia nel non perdere le speranze, perché il ritorno di Margot era molto importante per la moglie Patrizia, e anche per lui. Quando i suoi post sono comparsi sui profili social dei paesi della Piana è stata evidente la testardaggine di Antonio. Forse in tanti è maturato dentro un senso di dispiacere, via via che passavano i giorni, per le speranze ridotte all’osso di ritrovare la gatta. Ma invece è successo.
Cosa è successo
E in una maniera che vale la pena raccontare. È stato fondamentale l’intuito di due donne, che avevano letto l’annuncio di Antonio Zaccardi, e hanno deciso di “non voltarsi dall’altra parte”. «Ieri (martedì, ndr) alle 17,45 ho ricevuto una telefonata». Due donne affermavano di aver visto, mentre viaggiavano in auto in via del Cantone, a Valenzatico, di aver scorto un gatto simil certosino attraversare la strada. Era già praticamente buio, ma la micia sembrava proprio quella della foto. «Margot – spiega Zaccardi – era uscita di casa nel pomeriggio del 15 dicembre. Un amico era venuto a trovarmi e lei ne aveva approfittato per uscire. Non era più rientrata».
Dopo qualche ora la preoccupazione è salita. Nei giorni successivi Antonio ha postato una foto sui social, con il suo numero e un appello a contattarlo. Ma i giorni passavano senza notizie, e ha deciso di aggiungere una ricompensa. Per lui, e per sua moglie, era molto importante avere notizie di Margot. «Ho percorso le strade vicino casa mia (abita tra Barba e Olmi) decine di volte. A piedi, in bici. Se era morta avrei preferito saperlo, trovarla in un campo o in fosso. Ma non l’ho mai vista.
Il racconto
Quando le due signore, che non finirò mai di ringraziare, mi hanno detto di aver scorto un gatto che sembrava la mia ho deciso di andare subito là. Ero appena uscito dal lavoro, mi sono diretto in via del Cantone. Valenzatico non è distante da casa mia, poteva essere arrivata fino a là». Peraltro, dopo il mancato rientro, Zaccardi aveva visionato il filmato del suo impianto di videosorveglianza: «Margot era entrata nel vano motore della macchina del mio amico. Quando l’abbiamo visto non potevamo crederci. Gli ha riempito di graffi una parte della carrozzeria. Lui si è fermato due o tre volte dopo essere andato via da me. Può essere uscita dal vano motore a Valenzatico, o alla Magià. Forse anche a Cantagrillo, casa del mio amico, e poi aver ripercorso un tratto di strada all’indietro».
Quando è arrivato in via del Cantone le due donne gli hanno indicato il punto in cui avevano visto dirigersi la gattina. «L’ho riconosciuta. Si è fermata, poi è ripartita verso le scale di una casa». Nel frattempo alcune persone che abitano nei paraggi si sono fermate a osservare la scena. «Era terrorizzata. Si è lanciata dalle scale ed è finita per terra. Io mi sono fermato ad alcuni metri di distanza continuando a chiamarla».
Piano piano si è avvicinata. «Era magrolina, ma non denutrita. Credo che qualcuno l’abbia presa, o le abbia dato da mangiare. Ha iniziato a fare dei miagolii strani. Poi, chiamandola, lentamente la diffidenza è diminuita e si è avvicinata, fino a quando non sono riuscita a prenderla». Adesso «è attaccata alle gambe di mia moglie. È nato un rapporto stra-affettuoso tra lei e Patrizia. La mia perseveranza è dovuta anche a questo». Per un legame d’affetto che ha acquisito un’importanza speciale. «Quando mi hanno detto di un gatto a Valenzatico ho capito che valeva la pena andare a vedere».
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