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La tragedia

Pistoia, malore durante la battuta di caccia: muore a 39 anni. Chi è la vittima

di Massimo Donati

	La vittima e l'elisoccorso 
La vittima e l'elisoccorso 

A ritrovarlo, accasciato a terra, il padre che poi si è sentito male: l’uomo era vegliato dai suoi cani

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MARLIANA. È stato il padre a trovarlo, accasciato a terra in mezzo al bosco, vegliato dai suoi cani. E a tentare di rianimarlo praticandogli il massaggio cardiaco. Inutilmente. Per Marco Lombardi, 39 anni, non c’era ormai più niente da fare. Ad ucciderlo, un infarto, che lo ha colpito nella tarda mattinata di sabato 14 dicembre mentre era impegnato in una battuta di caccia al cinghiale sulla collina di Marliana con la propria squadra, di cui fa parte anche il padre Maurizio, 62 anni. Che, colpito da un malore, è stato trasportato in ospedale, dove è stato sedato e ricoverato in osservazione.

Marco Lombardi, originario di Ponte Buggianese, viveva a Chiesina Uzzanese assieme alla compagna Francesca. Operaio specializzato nella conduzione di macchinari per la movimentazione della terra, lavorava per un’azienda di Marliana, il cui titolare fa parte della stessa squadra di cui lui era capocaccia, la numero 27 “Eurocinghialai”. Oltre al padre, lascia anche la madre Bianca.

L’allarme e i soccorsi

L’allarme alla centrale del 118 è scattato poco dopo le 15 ma era già diverso tempo che i compagni di caccia, impegnati in una battuta nella zona dietro il ristorante La Baita, lo stavano cercando. Come detto, così come il padre, Marco Lombardi era il capocaccia e aveva il compito di stanare i cinghiali con i propri cani, per poi spingerli verso le zone di posta dove si trovano gli altri componenti della squadra. E nella tarda mattinata di ieri, un certo punto li aveva avvertiti via radio che aveva trovato un cinghiale. Poi, il silenzio. Ripetutamente aveva cercato di ricontattarlo con la radio, e poi anche con il cellulare. Senza esito. Perciò hanno iniziato a cercarlo nel bosco, in quella zona piuttosto impervia.

Il padre

A imbattersi nel suo corpo ormai privo di vita è stato il padre Maurizio, che, avendo il suo stesso compito, sapeva più o meno dove avrebbe dovuto trovarsi durante la battuta. Immediatamente ha iniziato le manovre per la rianimazione, raggiunto poi dagli altri componenti della squadra. Che hanno subito dato l’allarme alla centrale del 118, spiegando ciò che stava succedendo. Sul posto sono state inviate le squadre di soccorso, comprese, vista la zona impervia, quelle dei vigili del fuoco di Montecatini. Allertato anche l’elicottero Pegaso. Ma il medico del 118 e i soccorritori della Misericordia di Marliana non hanno potuto far altro che constatare il decesso e prestare invece le prime cure al padre della vittima, colpito da un malore dopo aver cercato di rianimare il figlio.

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