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Pistoia, ecco la nuova piazza S.Bartolomeo: dopo l'8 gennaio partono i lavori

Pistoia, ecco la nuova piazza S.Bartolomeo: dopo l'8 gennaio partono i lavori

Panchine e alberi la renderanno maggiormente vivibile da pistoiesi e turisti

30 dicembre 2023
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PISTOIA. Otto nuovi alberi dai colori cangianti a seconda delle stagioni, donati dalla Vannucci Piante, ciascuno dotato di punti luce e al centro di altrettante croci di panchine in cemento e rifinite in marmo, per un totale di trentadue sedute nella porzione di piazza a nord, tra vicolo Ombroso e via Porta Guidi. Trentasei, considerando anche la “croce” che verrà posizionata nello spiazzo antistante la chiesa. E poi una serie di delimitatori sui due perimetri tagliati da via Porta San Marco, a indicare che piazza San Bartolomeo non sarà più alla mercé della sosta selvaggia.

È così che sarà il nuovo volto di una delle piazze più iconiche della città e nota per la tradizionale e amatissima unzione durante la festa dei bambini a fine agosto.

L’8 gennaio, subito dopo l’Epifania, inizieranno i lavori di riqualificazione e arredo affidati alla ditta “Co.Edil.” di Montemurlo, che, come si legge nell’ordinanza del Comune, oltre al divieto di sosta con rimozione forzata richiederanno il parziale restringimento della carreggiata proprio per l’apposizione dei dissuasori (ma che secondo l’amministrazione non dovrebbe creare grosso scompiglio alla viabilità), mentre il transito pedonale sarà deviato su un apposito passaggio protetto.

Questo fino all’8 aprile, dunque per tre mesi, anche se «in realtà tre mesi sono un periodo previsto in via cautelativa, considerando l’eventuale maltempo, ma i lavori dovrebbero durare meno, un mese e mezzo, al massimo due» precisa l’assessore alla riqualificazione urbana Leonardo Cialdi.

Era un venerdì di inizio giugno del 2021 quando il sindaco Alessandro Tomasi e lo stesso assessore Cialdi, allora uscenti in attesa della poi avvenuta riconferma elettorale, presentavano sul posto il progetto che avrebbe attribuito un valore aggiunto a piazza San Bartolomeo. Un «intervento minimale e non distruttivo» aveva detto in quell’occasione Cialdi, mentre il sindaco sottolineava la volontà di riqualificare la piazza affinché diventasse un punto d’aggregazione e in generale più attrattiva per cittadini e turisti, comprendendola simbolicamente nel centro storico, il confine invisibile che include ciò per cui i pistoiesi sentono maggior appartenenza culturale e identitaria. Poi però il progetto, redatto dallo studio “Ecòl” di Prato, ha subito delle modifiche per volontà della Soprintendenza, con tre responsabili d’area che nel frattempo si sono avvicendati. Meno richiami allo stile romanico della chiesa e più contrasto, pur restando sul sobrio. E poi le varie prescrizioni, come ad esempio quella che impone l’assenza di alberi o piante davanti alla facciata della chiesa per non ostacolarne la visione: lo stesso principio applicato dalla Soprintendenza per il rifacimento di piazza San Lorenzo, a due passi da San Bartolomeo, il cui restyling (non senza polemiche da parte di alcuni residenti) avverrà a 2024 inoltrato.

I canoni estetici tuttavia non sono gli unici fattori che hanno ritardato il cantiere, complice il controllo tramite georadar necessario per escludere che sotto la pavimentazione si nascondessero interferenze. Adesso tuttavia i tempi sono diventati maturi per la messa in pratica dell’intervento, costato in tutto intorno ai 100mila euro.

«Pur essendo la città del vivaismo, Pistoia non ha piantumazioni particolari nelle piazze. Sono diverse le piazze davanti a chiese romaniche spoglie di alberature e panchine. Infatti anche i turisti si affidano a qualche panchina che trovano nel centro storico o alle scalinate di piazza del Duomo. Quindi – conclude l’assessore – l’idea è intanto quella di inserire l’arredo urbano nella piazza rendendola più fruibile, inclusiva e vivibile per turisti e cittadini. San Bartolomeo è l’inizio di questo percorso di riqualificazione, poi toccherà ad altre, a partire da San Lorenzo, cercando di far sì che non ci sia concomitanza per non sovraccaricare il quartiere».
 

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