Pistoia, ispettori sugli autobus in servizio: «Controllano lo stato dei mezzi»
Il nuovo gestore nel mirino di organizzazioni sindacali ed enti locali
PISTOIA. Provincia di Pistoia e Autolinee Toscane ai ferri corti, a pochi giorni dalla fatidica data del 1° gennaio 2024 in cui scatterà lo stop ai mezzi alimentati a gasolio di categoria euro 2.
L'entrata in vigore del divieto bloccherà nelle rimesse pistoiesi circa una quindicina di mezzi, ormai da tempo ai limiti dell'obsolescenza. La Regione Toscana e la stessa Provincia di Pistoia sembrano peraltro essersi avviate verso un'azione di verifica degli autobus e dei pullman in circolazione. Così afferma infatti il neo segretario della Fit Cisl Luciano Guastini: «Molti colleghi stanno riferendo che, già da alcuni giorni, si presentano alle fermate degli ispettori che, una volta qualificatisi, chiedono agli autisti se il mezzo presenta o no delle criticità. I maggiori punti di interesse sono il funzionamento del sistema di climatizzazione, l'efficienza della pedana per i disabili, il meccanismo che regola l'apertura delle porte e vari parametri "vitali" come il funzionamento dei freni. Prima degli ispettori provinciali, anche la Regione Toscana aveva inviato a Pistoia alcuni controllori».
La predominanza di automezzi troppo datati è uno degli appunti che il presidente della Provincia di Pistoia Luca Marmo rivolge appunto ad Autolinee Toscana: «Il nuovo gestore della mobilità regionale conosceva benissimo la situazione che riceveva in eredità. Malgrado ciò, più volte aveva dato assicurazione di voler provvedere al più presto a un radicale rinnovamento della flotta. Adesso, che poi è arrivato il momento di confrontarsi con i divieti di circolazione ai mezzi di categoria euro 2, i nodi stanno venendo ancora più al pettine visto che, inevitabilmente, lo stop ai mezzi che dal 1° gennaio diventeranno fuori legge andrà per forza di cose a ripercuotersi sul numero delle corse che sarà possibile effettuare».
Di grave rischio per la mobilità parla anche il segretario provinciale della Fast Confsal Lorenzo Giraldi: «Solo la presenza di molti mezzi alimentati a metano eviterà la paralisi del servizio. A sommarsi poi ai mezzi che dovranno restare per obbligo in garage, ci sono moltissimi autobus e pullman vecchissimi che sono costantemente in riparazione nelle officine». A questo aspetto, va ad aggiungersi l'impatto non certo positivo avuto alla prova dei fatti dal T2, soprattutto sulla mobilità degli studenti. Così prosegue infatti Luca Marmo: «Noi come Provincia eravamo consapevoli che il taglio da approntare era del 7% ma i disagi creati vanno ben al di là di questa percentuale».
Una lancia a favore dell'azienda la spezza comunque il nuovo segretario provinciale della Cisl Luciano Guastini: «L'azienda ha già provveduto a deviare su Pistoia circa 45 nuovi mezzi, di cui 15 sono ancora in autorimessa pronti da essere immatricolati a gennaio. Purtroppo la situazione di incertezza che ha avvolto per anni e anni le sorti del trasporto pubblico non ha favorito il rinnovamento costante e continuo dei mezzi».
Riguardo poi all'aggiustamento dei turni di lavori, Guastini precisa: «Fit Cisl e Faisa Cisal hanno dato il loro contributo collaborando con l'azienda nella stesura di una nuova turnazione. Il 31 gennaio, nel nuovo incontro con Autolinee Toscane, verificheremo se sarà possibile, come ci auguriamo, sospendere definitivamente le procedure di raffreddamento sindacale».
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