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L’iniziativa

Casetta Pulledrari, progetto pronto: «La Regione ci finanzi i lavori»

La Casetta Pulledrari è chiusa dal 2014 dopo l’ultima concessione della Comunità montana
La Casetta Pulledrari è chiusa dal 2014 dopo l’ultima concessione della Comunità montana

Maresca, il vicesindaco: è chiusa dal 2014 ma ha un enorme potenziale turistico

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MARESCA. «La mobilitazione di tutte le forze possibili è necessaria per far tornare a vivere questo patrimonio regionale, che può supportare lo sviluppo turistico del territorio».

La Casetta Pulledrari, ricorda Giacomo Buonomini, vicesindaco di San Marcello, è chiusa dal 2014 «e versa in stato di degrado. Abbiamo bisogno dell’attenzione e dell’impegno di tutti gli enti competenti, a partire dal proprietario Regione Toscana».

Ed ecco l’iniziativa originale del Comune e di - praticamente - tutte le associazioni marescane e sammarcelline: Pro loco Maresca, Pubblica assistenza, Cai, Sci montagna, Nuoto montagna, Silvano Fedi, Marcia verde, con il patrocinio dell’Unione dei Comuni. Dalle 14 alle 18, nel parco della foresta del Teso, si svolgerà una festosa merenda con musica dal vivo. «Lo scopo è preciso – dicono gli organizzatori – porre la massima attenzione su questo luogo del cuore di proprietà regionale all’interno del Teso, vera e propria porta di accesso al crinale appenninico».

L’Unione dei Comuni ha commissionato all’architetto Lorenzo Niccoli il progetto di riqualificazione dell’area, che è sostanzialmente concluso. La sfida che si apre riguarda il reperimento delle risorse per appaltare i lavori da oltre 2,5 milioni di euro. La Regione Toscana si è, al momento, impegnata, a finanziare il 50% dell’importo. La parte restante potrebbe essere coperta da altri fondi regionali o contributi pubblici che supportino il progetto. «Proprio per questo – sottolinea Buonomini – è necessario mettere in risalto la Casetta a tutti i soggetti istituzionali a cui non sono probabilmente note le potenzialità dell’area, la situazione attuale e la storia di quello che è sempre stato un punto di riferimento per i turisti, dalla Toscana e non solo».

La struttura è chiusa dal 2014, quando scadde la concessione stipulata dalla Comunità montana con l’ultimo gestore. Nel 2020 fu ripulito e riaperto il parco, con un punto ristoro gestito per due estati da privati, ma nessuno ha partecipato ai due bandi di affidamento fatti dall’Unione. La richiesta del territorio, ora, è «di avere dalla Regione un finanziamento al 100% del progetto di riqualificazione, sostanzialmente già concluso.

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