Il Tirreno

Viabilità

Pistoia, pista ciclabile in via Desideri; proteste dagli autisti dei bus

Auto in fila lungo via Desideri in prossimità del cantiere per la pista ciclabile
Auto in fila lungo via Desideri in prossimità del cantiere per la pista ciclabile

Bertini (Filt Cgil): si rischia di creare un imbuto all’incrocio con via Casella Tosi (Pd): un pericolo quel circuito interrotto a tratti da attraversamenti a raso

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PISTOIA. Anche gli autisti di Autolinee toscane sollevano dubbi su quella che sarà la viabilità futura in via Ippolito Desideri e nelle strade circostanti in seguito ai lavori per la pista ciclabile.

I forti rallentamenti al traffico, che si verificano puntualmente nelle ore di punta ma non solo, sollevano qualche dubbio anche in Andrea Bertini, segretario della Filt Cgil Trasporti di Pistoia: «Le strade interessate alla costruzione della pista ciclabile non sono percorse dagli autobus di grandi dimensioni ma soltanto dai mezzi più piccoli. La presenza del cantiere sta provocando forti rallentamenti ma, a tutt’oggi, è difficile immaginare quale impatto avrà un domani la costruzione della nuova pista sulla viabilità. Solo quando il cantiere sarà finito potremo avere un’immagine nitida della situazione anche se, a mio parere, potrebbe registrarsi qualche criticità proprio nell’intersezione fra via Desideri e via Casella, dove si rischia di creare una sorta di imbuto».

Se dunque gli autisti degli autobus sospendono il loro giudizio in attesa di vedere come sarà l’opera una volta terminata, un giudizio invece del tutto negativo lo hanno già espresso moltissimi residenti della zona che, in pochi giorni, hanno visto sparire i pochi posti auto presenti nelle loro strade e aumentare il traffico in maniera esponenziale. Così fotografa la situazione il consigliere comunale del Pd Paolo Tosi, che sta monitorando costantemente l’evolversi dei lavori: «Ogni giorno ricevo telefonate e messaggi da parte dei residenti nella zona, che si lamentano per cosa sta accadendo al loro quartiere. Nessuno mette in discussione l’utilità della costruzione della pista ciclabile, soprattutto in un’ottica futura di una mobilità sostenibile che dovrà riguardare sempre più ciascuno di noi.

Il progetto che viene eseguito, tuttavia, sta distruggendo l’equilibrio non solo delle strade interessate ma di tutto il quartiere. In questi giorni, inoltre, ho ricevuto anche la segnalazione di un residente che mi ha segnalato che il posto di sosta per i disabili abitualmente usato da suo figlio è stato rimosso dalla sua posizione originaria e ricreato dopo oltre 100 metri. Questa e altre anomalie sono figlie della scelta dell’itinerario per la pista, scelta che non è stata né felice né condivisa con la popolazione del luogo». «Questa nuova pista ciclabile – conclude – è estremamente pericolosa in quanto non va a svilupparsi in un unico circuito ma viene interrotta, in più punti, da attraversamenti a raso».

«Appena iniziati i lavori della ciclabile che collegherà Piazza San Francesco a Via Gora e Barbatole fino al percorso ciclopedonale già presente ed adiacente all’Istituto agrario – afferma Lorenzo Boanini, segretario del circolo Pd di Capostrada – siamo stati contattati dai residenti delle zone interessate, che ci hanno fatto notare diverse problematiche. Il restringimento della carreggiata in via Desideri sta già creando difficoltà e porterà inevitabilmente alla creazione di un imbuto, soprattutto nelle ore di punta. Inoltre la larghezza della ciclabile, che deve garantire la presenza sia di pedoni che di biciclette, porta a un restringimento di via Casella e viene naturale chiedersi se verrà inibito o meno il passaggio ai mezzi di grossa taglia nella svolta verso la zona di Porta Nuova».

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