Il Tirreno

Pistoia

le testimonianze 

«Abbiamo sentito un boato e subito dopo un urlo»

Tommaso Artioli

Tra le prime persone ad accorrere sul posto l’ex assessore Ammannati Palandri «Io e altri abbiamo visto quel ragazzo, ha riportato ferite molto gravi» 

05 gennaio 2020
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AGLIANA. Un’esplosione che ha squarciato la quiete della zona tra via Roma e via Garibaldi, richiamando in strada chi in quel momento si trovava in casa. Erano le 12,20 circa di ieri, quando in una delle vie centrali di Agliana un ragazzo di 12 anni si è ferito con un petardo che gli ha provocato gravi lesioni alla mano sinistra. Il boato originato dall’ordigno e l’urlo del dodicenne hanno subito allarmato chi si trovava nei paraggi. E a coloro che si sono precipitati in strada sono bastati pochi attimi per capire che era accaduto qualcosa di grave: il ragazzo teneva con la mano destra il braccio ferito, mentre intorno, sull’asfalto, erano ben visibili tracce di sangue.

Tra le prime persone corse in strada nei momenti immediatamente successivi allo scoppio c’è l’ex assessore al bilancio del Comune di Agliana, Giulia Ammannati Palandri.

«Abbiamo sentito un boato e subito dopo un urlo – racconta Ammannati Palandri – Siamo usciti tutti fuori per capire cosa fosse successo e abbiamo visto questo ragazzo che sembrava non avesse più la mano».

Una volta realizzato cos’era accaduto, le persone presenti si sono immediatamente attivate per portare i primi soccorsi al giovane ferito. Sul posto sono giunti i carabinieri e un’ambulanza della Croce d’Oro di Montale. Il ragazzo è stato, quindi, trasportato in codice rosso all’ospedale Meyer di Firenze e poi trasferito per essere sottoposto a un delicato intervento al centro di chirurgia della mano dell’ospedale di Careggi. Sull’episodio indagano i carabinieri, che subito dopo l’incidente hanno effettuato i primi rilievi.

«Apprendo con sgomento la vicenda, ancora da appurare nelle sue precise dinamiche – ha commentato ieri pomeriggio il sindaco di Agliana, Luca Benesperi – occorsa ad un giovane aglianese, in seguito all’esplosione di un ordigno pirotecnico. Credo serva, ora più che mai, un cambio netto di mentalità da parte di tutti, nella consapevolezza che le amministrazioni non hanno, purtroppo, né gli strumenti normativi né il personale per controllare il territorio e mettere un freno a questa piaga che ogni anno provoca danni enormi alle persone. Da parte mia, per il poco che serve, sono vicino alla famiglia e disponibile a fornire tutto l’aiuto necessario».

Pochi minuti dopo il boato – alcuni residenti della zona parlano di due o tre scoppi precedenti a quello che ha portato via tre dita alla mano sinistra del ragazzino – l’incidente è diventato argomento di discussione su Facebook, dove hanno preso corpo i primi racconti relativi alla dinamica dei fatti.

Secondo quanto appreso, il dodicenne è figlio di una coppia di marocchini, ma è nato in Italia. Probabilmente era insieme ad alcuni amici quando c’è stata l’esplosione del petardo, ma all’arrivo dei carabinieri della stazione di Quarrata non erano presenti altri ragazzi. È stato trovato solo un accendino e non sono stati rinvenuti altri petardi. Adesso i carabinieri dovranno accertare che tipo di petardo fosse quello che è esploso ed eventualmente a chi è stato venduto, perché tutto lascia pensare che fosse di un tipo per il quale è vietata la vendita ai minorenni. –

Tommaso Artioli

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