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Pisa-Lazio, Gilardino spinge: «Entusiasmo dopo Milano»

di Andrea Chiavacci
Cuadrado in azione
Cuadrado in azione

L’allenatore: «L’arbitraggio di San Siro? Siamo le cavie di inizio stagione. Servirà concretezza contro una squadra di qualità e guidata benissimo»

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PISA. Ripartire dalla prestazione e dal coraggio di Milano per trovare il primo successo in campionato. Il Pisa lo cerca contro la Lazio (giovedì 30 ottobre ore 20,45) in quell’Arena dove non ha ancora segnato un gol sui 5 totali fatti, tutti in trasferta. Lo stadio non sarà esaurito visto che restano oltre 1.100 biglietti da vendere e non ci saranno i laziali a cui è stata vietata la trasferta. Gilardino però arriva con fiducia all’appuntamento. Nonostante l’assenza di Albiol.

Unità e coraggio

Il tecnico nerazzurro parte proprio dalla situazione dell’infermeria: «Albiol va ad aggiungersi a Lusuardi, Stengs ed Esteves. Resta da valutare anche in vista di Torino. La squadra però ha lavorato con grande entusiasmo. Vogliamo ripetere la prestazione fatta contro il Milan. La serata del Meazza non è stata un caso». Gilardino sa che contro i biancocelesti non sarà semplice, ma chiede concretezza, unità e coraggio da parte di tutti: «Ora serve maggiore concretezza contro una Lazio che mi ha impressionato nella gara vinta con la Juventus. È una squadra forte in tutti i reparti. Sarri è uno degli allenatori più bravi in Italia. Confido nelle capacità dei miei giocatori e nello status mentale. L’aspetto fondamentale è restare uniti: squadra, tifosi e città».

Letteratura arbitrale

Gilardino al Meazza aveva espresso disappunto per i due gol del Milan che il tecnico ha giudicato in fuorigioco: «Mi è dispiaciuto leggere che avrei ironizzato sulla questione del fuorigioco. È una realtà, purtroppo. Mi ha fatto invece piacere apprendere da Rocchi che il primo gol del Milan era in fuorigioco e che nelle prossime partite situazioni come quella saranno sanzionate. Siamo un po’ le “cavie”, stiamo facendo letteratura arbitrale. Detto questo, non dobbiamo costruirci alibi».

Le strategie

Gilardino sta riflettendo sulle varie scelte e si porta dietro ancora qualche dubbio. Dopo la gara di domani sera c’è da pensare subito a quella di domenica con il Torino. Qualche cambio ci sarà. «Ogni gara è una storia a sé, sia per le caratteristiche dei propri giocatori che delle squadre che si va ad affrontare – dice Gilardino –. Ciò può portare anche a valutazioni diverse. Ho ancora 24 ore, ma ribadisco il fatto che incontriamo una squadra che ha tante qualità sui singoli. Sono forti sulle catene laterali, dobbiamo fare attenzione e tenere equilibrio. Il desiderio e la volontà sono quelle di fare una partita di quelle da Pisa: vogliamo vincere, ma non deve diventare un’ossessione. I ragazzi lo meritano per ciò che hanno fatto da luglio a oggi. Nelle difficoltà dobbiamo esaltarci».

Moduli

Sulla carta si può ipotizzare un 3-5-2 con Canestrelli, Caracciolo e Bonfanti in difesa; centrocampo con Touré e Leris esterni, possibile rilancio di Marin nel mezzo al fianco di Aebischer, in cabina di regia, e Akinsanmiro. Davanti potrebbe toccare a Moreo affiancare Nzola. Ma occhio a Tramoni. Difficile vedere dall’inizio Lorran, anche se Gilardino ha detto che è in crescita. In porta Semper. Si è detto anche di un possibile dualismo con Scuffet. «Simone è un professionista esemplare – ha detto Gilardino –. Semper sta facendo bene. A Milano ha giocato una gara pulita e ha fatto un grande intervento su Saelemakers. Abbiamo fiducia in lui».

A caccia del gol

A Milano hanno giocato Meister e Nzola, ma Gilardino ha spesso ruotato gli attaccanti. Solo Nzola nelle ultime cinque gare è stato un punto fermo. «Ho variato tanto le coppie d’attacco e in generale l’impianto offensivo, ho sempre adottato delle variabili in base al tipo di partita. Lavoriamo perché il feeling delle coppie possa diventare perfetto negli ultimi 20-25 metri. Tramoni l’ho provato anche in ruoli diversi. Finora ha fatto sei gare da titolare e due da subentrato. Questi ragazzi vanno allenati e fatti anche sbagliare mantenendo grandissima fiducia. Anche lui è alla prima vera stagione in A come tanti altri».

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